Il PE lancia l’allarme sullo stato dei diritti fondamentali nell’UE.

Sono in aumento le violazioni della libertà dei media e delle libertà individuali in Unione europea, senza contare l’esponenziale aumento della corruzione. Non lascia adito a dubbi il verdetto condiviso dal Parlamento europeo sullo stato dei diritti dei cittadini e delle cittadine nell’Ue nel 2022 e 2023, approvato con una risoluzione non vincolante con 391 voti favorevoli e 130 contrari.

Nel documento i deputati hanno chiesto giustizia per le uccisioni di giornalisti in Europa, e si evidenzia che la violenza di genere è molto diffusa in tutti i Paesi dell’UE e, ancora, il regresso in materia dei diritti delle donne e delle persone LGBTIQ+ in diversi Stati membri, compresa la negazione dell’accesso all’aborto sicuro e legale in Polonia.

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Nel caso dell’Ungheria, il Parlamento ha anche invitato il Consiglio europeo a determinare se l’Ungheria abbia commesso gravi e persistenti violazioni dei valori dell’UE a norma dell’articolo 7 paragrafo 2 del Trattato UE. Il Parlamento ribadisce poi che i negoziati sulla direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica devono concludersi rapidamente, e che la violenza di genere deve essere inclusa nell’elenco dei reati dell’UE.

Il Parlamento ha espresso altresì profonda preoccupazione per il crescente livello di corruzione in diversi Paesi dell’UE, e ribadisce la sua condanna per i presunti incidenti che coinvolgono funzionari e politici di alto livello, compresi gli attuali e gli ex deputati. Il quadro anticorruzione dell’UE e la direttiva sulla protezione degli informatori devono essere pienamente attuati negli Stati membri ed è necessario un organismo etico indipendente a livello dell’UE. Il Parlamento si oppone inoltre ai tentativi dei governi di influenzare l’indipendenza della magistratura, e chiede un sistema efficace di bilanciamento dei poteri.

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