Lingue minoritarie e ufficiali, Commissione UE: “Nessuna richiesta dal Consiglio”.

Il regolamento n. 1, all’articolo 342 del trattato sul funzionamento dell’UE, stabilisce il regime linguistico e le lingue ufficiali dell’UE. In particolare, al suo interno è stabilito che spetta al Consiglio determinare le lingue delle istituzioni europee, ovviamente con una decisione unanime.

Come ampiamente evidenziato, anche con riferimento al rispetto del multilinguismo e alla palese discriminazione operata da parte di alcune istituzioni UE, ad animare la polemica politica sul tema è stato recentemente l’eurodeputato Chris MacManus de “La sinistra”, che ha chiesto alla Commissione UE di riferire circa la richiesta del Consiglio per il riconoscimento del gallese, catalano e bretone, come lingue ufficiali dell’UE.

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Per tutta risposta, dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen, ci si è limitati a confermare che il regime linguistico applicabile alle istituzioni si basa sull’articolo 342 del TFUE e che spetta al Consiglio stabilire all’unanimità il regime linguistico delle istituzioni dell’Unione.

“Quando il Consiglio si avvale della competenza conferitagli dall’articolo 342 del TFUE, deve rispettare l’articolo 55 del TUE.
Nessun membro attuale del Consiglio ha richiesto le modifiche necessarie per includere le 3 lingue quali nuove lingue ufficiali dell’Unione europea”, conclude la nota della Commissione UE.

foto Rudi Arlt da Pixabay