Il calo del settore automotive nell’UE, Ioannis Lagos: “-4,6% nel 2022”.

Secondo l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), le immatricolazioni di automobili nell’UE nel 2022 sono calate del 4,6% nell’ultimo anno. Un decremento, per l’esponente dei Non Iscritti, Ioannis Lagos, attribuibile ai requisiti in materia di emissioni inquinanti: “Sono stati immatricolati in totale 9,3 milioni di veicoli, il livello più basso registrato dal 1993. Tra i quattro principali mercati dell’UE, solo la Germania ha registrato un aumento delle immatricolazioni in quell’anno, di un marginale 1,1%. In Italia, il numero è diminuito del 9,7%, contro il 7,8% in Francia e il 5,4% in Spagna. Questo crollo delle vendite di automobili sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro nell’UE e minacciando di minare i suoi dati sul PIL”.

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Il settore, infatti, rappresenta da solo circa l’8% del PIL europeo e garantisce oltre 12,6 milioni di posti di lavoro, pari al 6,6% delle posizioni lavorative dell’UE.

Sul tema, in risposta all’esponente dei Non Iscritti, il Commissario per il Mercato Interno, Thierry Breton ha precisato che nonostante la crisi “le case automobilistiche dell’UE sono riuscite a mantenere stabili il fatturato e l’occupazione e a generare un’eccedenza commerciale”.

Con l’iniziativa Route 35 che coinvolge l’industria automobilistica, ha poi aggiunto Breton, “la Commissione intende monitorare i fattori abilitanti per una transizione di successo verso i veicoli a emissioni zero” e, ancora, introdurre “norme per aiutare il settore automobilistico dell’UE ad adattarsi in modo competitivo alla crescente connettività e automazione dei veicoli, nonché a consentire l’innovazione tecnologica”.

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