I partner “democratici” dell’Ue, Buchheit: “Azerbaigian socio affidabile che sfolla 100mila armeni cristiani”.

Nonostante le narrazioni poco democratiche espresse dall’Unione europea, come ricordano le dichiarazioni pro escalation di alcuni vertici e la chiusura di accordi commerciali con Paesi non propriamente democratici, continuano a non mancare le voci indipendenti all’interno del Parlamento europeo, rimasto, con tutti i suoi limiti, l’unica istituzione europea ancora critica verso il modus operandi (poco in linea con la diplomazia), adottato dall’Ue in politica estera.

A fare il punto su questo trend “democratico” è stato, recentemente, l’eurodeputato del gruppo di Identità e Democrazia, Markus Buchheit: “Nel luglio 2022, in seguito alla firma di un memorandum d’intesa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha indicato il presidente dell’Azerbaigian, İlham Əliyev, come un “partner affidabile”. Considerando che 100.000 armeni cristiani sono stati brutalmente sfollati dal Nagorno-Karabakh nell’autunno del 2023 e alla luce delle rinnovate minacce di guerra dell’Azerbaigian, può la Commissione far sapere se il Presidente considera ancora İlham Əliyev un partner affidabile?”.

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Nell’attesa di commentare la risposta all’interrogazione dell’eurodeputato di ID, magari da parte dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, parlano al momento le numerose note del SEAE e le criticità in Armenia collegate all’emergenza degli sfollati provenienti dal Nagorno-Karabakh.

Nel frattempo, sempre dal Parlamento europeo, sono state adottate alcune risoluzioni sulle questioni dei diritti umani. Provvedimenti che hanno interessato anche l’Azerbaigian, dove è stato arrestato l’attivista Ilhamiz Guliyev e revocato il diritto alla mobilità a Gubab Ibadoghlu, figura politica dell’opposizione, spedito prima in prigione e ora agli arresti domiciliari.

“Le continue violazioni dei diritti umani in Azerbaigian sono incompatibili con il paese che ospita la COP 29”, affermano i deputati che hanno chiesto alla Commissione di prendere in considerazione la sospensione del partenariato strategico con l’Azerbaigian nel campo dell’energia (campa cavallo direbbe qualcuno/a!) ribadendo anche la necessità di introdurre sanzioni UE contro i funzionari azeri che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani.

Risoluzione, infine, approvata con 474 voti favorevoli, 4 contrari e 51 astensioni. Insomma, con una grande maggioranza.

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