Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia. I dati della PS.

Ricorre domani la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia. Una occasione puntuale per condividere gli ultimi dati elaborati dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nel dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”.

Nel corso del 2022, sono stai circa 2622 i siti web messi in black-list nell’ambito dell’azione di contrasto della pedopornografia online, mentre 1466 sono le persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori. 299 soggetti, ancora, sono stati denunciati nei primi tre mesi del 2023. Tra loro “uomini italiani incensurati con un’età media inferiore ai 50 anni” si legge nel dossiere della PS.

Sempre nell’ultimo anno sono state arrestate 149 persone e circa 12 nei primi 3 mesi del 2023. 56, ancora, i minori di età inferiore ai13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni) rilevate nel primo trimestre del nuovo anno. Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili sui social network, app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, proporre scambi di immagini intime fino ad arrivare agli incontri in presenza.

Polizia Postale, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Polizia Postale, foto Sardegnagol riproduzione riservata

430, inoltre, i casi di adescamento di minore individuati nel 2022 dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni che nel dossier indica anche gli attuali trend legati ai rischi cibernetici.

“E’ sempre più preoccupante la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono poco meno di novecento i bambini approcciati da adulti nei luoghi virtuali del gioco e della socializzazione”. Luoghi, spesso, avvertiti come sicuri dai ragazzi/e.

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Una convinzione, spiegano dalla PS, che li rende vulnerabili e che è condivisa con genitori e insegnanti, spesso all’oscuro di quanto adescatori e pedofili conoscano profondamente le fragilità delle vittime e le potenzialità del web nel ridurre le sane strategie di protezione di bambini e ragazzi”. Solo nei primi 3 mesi del 2023 sono stati 56 i casi scoperti dalla Polizia di Stato.

Da qualche anno, inoltre, si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono quasi sempre maschi, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale sessuale, e che non disdegnano di condividere con altri utenti tali materiali per inconsapevolezza, goliardia e superficialità.

Polizia Postale, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Polizia Postale, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Per quanto riguarda il fenomeno del sextortion sono 132 i casi rilevati nel 2022. “Tutto – si legge nel lavoro di indagine della PS – inizia con qualche scambio di battute con profili social di coetanei, si passa poi alla messaggistica, si avviano
video chat e le immagini si fanno più spinte e riservate. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue (30,50,100 euro), ai quali seguono ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi se non vogliono che il materiale sessuale venga diffuso online”.

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Dall’analisi dei casi emerge come i soggetti interessati al materiale pedopornografico siano in genere maschi, di un’età inferiore ai 50 anni (77% dei soggetti ha un’età inferiore ai 49 anni, e un’età media di 37 anni, dati 2020-2022) spesso sposati o con una relazione sentimentale stabile, in gran parte senza precedenti penali, gelosi della loro vita “segreta” e perversa, che tengono nascosta alle famiglie.

Per quanto attiene invece agli adescamenti online, si osserva una tendenza a differenziare le modalità di aggancio delle potenziali vittime in relazione all’età e al genere delle stesse: i bambini più piccoli (entro i 10 anni) vengono spesso agganciati in piattaforme di gioco online, collegate ad app gratuite di gaming online, magari scaricate sugli smartphone dei genitori. Gli adulti si infiltrano in questi circuiti, si offrono di aiutare i piccoli giocatori a vincere le partite, scambiano confidenze e poi cercano di passare su circuiti di messaggistica per essere più “protetti” dal rischio di identificazione.

Le adolescenti invece vengono agganciate soprattutto sui socialnetwork attraverso like e messaggi di apprezzamento sull’aspetto fisico, i ragazzi invece vengono agganciati con la promessa di sessioni di sesso virtuale con sedicenti coetanee.

polizia postale
polizia postale

In tutti i casi, le interazioni diventano brevemente di tipo spiccatamente sessuale, possono evolvere in vere e proprie estorsioni di ulteriori immagini private e producono nei ragazzi un senso di intrappolamento molto intenso: bloccati dalla vergogna di aver concesso attenzioni a degli sconosciuti, impauriti da minacce o dal tenore eccessivo delle conversazioni, fanno fatica a denunciare e chiedere aiuto ai genitori e agli insegnanti.

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Ancora più complesso quanto osservato in merito agli abusi sessuali commessi per la realizzazione di materiale pedopornografico da scambiare in rete: sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi. E’ proprio il legame di fiducia che si instaura tra vittima e abusante ad essere il principale ostacolo all’emersione dei casi.

Scendendo nel dettaglio sui dati in ambito regionale, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Sardegna” ha trattato 25 casi di pedopornografia nell’anno 2022 e 8 casi nei primi quattro mesi del 2023; questi hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di 30 persone nell’anno 2022, di cui uno arrestato, e altri 8 nel primo trimestre dell’anno 2023. Quanto, invece, al reato di adescamento online, sono stati trattati 21 casi nell’anno 2022, con 13 persone indagate, e 8 casi nei primi quattro mesi del 2023, con 3 persone indagate. Le vittime del reato di adescamento online si aggirano perlopiù nella fascia di età che va dai 9 ai 13 anni.