Fuga di cervelli, Nursing Up : “Anche l’Olanda ‘apre la caccia’ ai giovani infermieri italiani”.

Dopo Inghilterra, Germania, Lussemburgo e la vicinissima Svizzera, anche l’Olanda ha avviato una campagna di ‘cooptazione’ dei/delle giovani infermieri/e italiani/e. “Paesi – ricorda oggi una nota del sindacato Nursing Up -pronti a costruire ponti d’oro per gli infermieri italiani, pur di inserire le nostre ambite professionalità all’interno dei propri ospedali”.

Nel Paese dei Tulipani, in particolare, sono state pubblicate le “invitanti” proposte della EMTG Health Care, un vero e proprio programma accademico che, attraverso un referente italiano, si sta occupando di selezionare giovani infermieri, anche alla prima esperienza, per inserirli nella realtà sanitaria olandese.

“A quanto pare – ricordano da Nursing Up – i giovani professionisti italiani verrebbero inseriti in un allettante percorso di formazione e avviamento al lavoro, totalmente spesato, incluso di vitto e alloggio. Previsto, addirittura, anche un programma di integrazione culturale e sociale, con la partecipazione addirittura a feste locali, nell’idea che l’infermiere moderno possa e debba rappresentare sempre di più anche una figura di comunicazione con il cittadino e il malato, con un importante ruolo sociale, fuori e dentro le realtà ospedaliere”.

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Gli infermieri italiani, ne sono convinti dalle parti del sindacato, “sono ai primissimi posti per titolo di studio, professionalità e competenza e l’Olanda, come altri Paesi, lo ha compreso bene”. Un assunto più che condivisibile guardando alle proposte per i giovani infermieri italiani: contratti base di 18 mesi, naturalmente rinnovabili, con stipendi lordi fino a 43mila euro annui. 

“Si può partire – prosegue la nota del Presidente Antonio De Palma – da uno stipendio di 2500 euro netti al mese, a cui si aggiunge un corso di lingua gratuito, un impegno di lavoro di 32-36 ore settimanali, un Job mentor pronto ad accompagnare l’inserimento nel nuovo Paese, e la possibilità di veder lievitare lo stipendio oltre i 3mila euro con gli straordinari, usufruendo addirittura delle leggi locali che prevedono un forte sconto fiscale, fino al 30% sulle tasse, nei primi cinque anni per i lavoratori stranieri”.

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“Il Governo e le Regioni – conclude De Palma – hanno il dovere di arginare la fuga di giovani infermieri italiani verso l’estero. Solo così la malandata macchina del nostro sistema sanitario, legato a filo doppio alla professionalità degli infermieri di oggi e di domani, che rappresentano il 70% del nostro comparto sanitario, potrà pensare di rimettersi in moto e andare avanti”.