Finisce un’epoca politica: muore il leader Giorgio Oppi.

Con la morte del leader regionale dell’UDC, Giorgio Oppi, si è chiusa oggi una pagina importante per la politica sarda. Il decano in Consiglio regionale, si è spento nel reparto di rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dopo un lungo ricovero iniziato lo scorso 15 giugno.

Nato nel febbraio del 1940, Inizia la sua attività politica nella DC, per poi confluire nel CCD e infine nell’Unione di Centro. Eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1979 nelle liste della Democrazia Cristiana, viene riconfermato alle successive regionali del 1984 e del 1989. Con il tramonto della DC aderisce al Centro Cristiano Democratico, con cui è candidato alle regionali del 1994. Rieletto consigliere alle elezioni regionali del 1999 nelle liste del Centro Cristiano Democratico, viene poi riconfermato alle regionali del 2004.

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Alle elezioni politiche del 2006 viene eletto alla Camera dei Deputati, nelle liste dell’Unione di Centro, dimettendosi quindi dalla carica di Consigliere regionale. Alle elezioni politiche del 2008 viene riconfermato deputato.

Il ritorno poi in Consiglio regionale nel 2009 nelle liste dell’Unione di Centro e in Giunta come Assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente. Alle elezioni regionali in Sardegna del 2014 e 2019 viene nuovamente eletto , confermando il suo notevole ascendente e influenza tra l’elettorato sardo.

Proprio nei giorni scorsi, sul tema, era circolata una fake news circa la scomparsa del capo dello scudo crociato nell’Isola, diffusa in modo a dir poco imbarazzante da diverse testate giornalistiche regionali.

Si apre adesso, alla luce del vuoto lasciato dalla scomparsa di Giorgio Oppi, una nuova fase per la politica regionale, a partire dall’annosa questione della verifica di Governo e della creazione di un nuovo spazio al centro dello schieramento partitico regionale. Un futuro in divenire che, all’orizzonte, non permette di scorgere alcuna certezza, se non il deprimente flow di messaggi di cordoglio in arrivo da parte di alcuni esponenti politici locali, celatamente “entusiasti” – dispiace dirlo – della scomparsa dell’unico politico di caratura in Consiglio regionale. Aula, allo stato dell’arte, decisamente parca di alte personalità politiche. Una situazione di fatto che non può che rendere più triste la notizia della morte del “grande vecchio” – nel bene e nel male – della politica sarda.

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