Federazione Russa. Putin incontra i membri del Consiglio di sicurezza: “L’Occidente sta trascurando apertamente le norme del diritto internazionale”.

Nel corso dell’ultimo meeting con i membri del Consiglio di sicurezza*, indetto dal presidente Vladimir Putin, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in apertura ha ricordato i numeri delle adesioni al cosiddetto ‘movimento di liberazione’ nelle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk: “Stiamo ricevendo un numero enorme di richieste provenienti da diversi Paesi, per venire nelle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. Il maggior numero di richieste, oltre 16.000, è arrivato dal Medio Oriente. Riteniamo che debbano essere accolte. Molti di questi volontari – ha proseguito il ministro russo – ci hanno aiutato a combattere l’Isis nel periodo più difficile”.

L’intervento dell’esponente dell’Esecutivo ha poi stigmatizzato le continue consegne di armi all’Ucraina da parte delle potenze occidentali. Forniture, da quanto è emerso dal racconto del ministro, prive di alcuna tracciabilità: “Sembra che nessuno stia monitorando le consegne di armamenti nel territorio ucraino, ma abbiamo sequestrato, recentemente, un gran numero di armi destinate all’Ucraina, come carri armati, veicoli corazzati, armi leggere e sistemi di artiglieria. Suggeriamo di trasferirli alle milizie di Lugansk e Donetsk, in modo che possano difendere le loro repubbliche in modo più efficace”.

Il ministro ha poi aggiornato il Consiglio sulla presenza delle forze NATO al confine con la Russia: “Ogni giorno arrivano nuove unità. Riteniamo che vogliano sfruttare questa situazione e saturare al massimo l’area lungo il confine e, senza dubbio, vorranno mantenere questa posizione. Di conseguenza, lo Stato Maggiore sta elaborando e ha quasi completato un piano per rafforzare i confini occidentali della Russia, inclusi, naturalmente, i nuovi sistemi di difesa”.

Vladimir Putin, foto Kremlin.ru
Vladimir Putin, foto Kremlin.ru

Sulla mobilitazione dei mercenari dal Medio Oriente, il presidente Putin ha dichiarato che l’Occidente ha già avviato le operazioni per il loro coinvolgimento in Ucraina “trascurando apertamente le norme del diritto internazionale”. “Se i volontari dal Medio Oriente vogliono venire in difesa della gente del Donbass dovremmo incontrarli a metà strada e aiutarli a trasferirsi nella zona di guerra”.

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Sulla consegna delle armi sequestrate dall’Esercito russo, Putin ha poi sostenuto la decisione di inviare gli armamenti alle unità militari delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, mentre sul rafforzamento dei confini occidentali, in risposta all’azione delle forze NATO, il presidente della Federazione Russa ha chiesto di preparare una relazione più dettagliata, sulla quale, evidenzia, “si prenderà una decisione a stretto giro”.

Vladimir Putin, venerdì, ha poi avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Finlandia Sauli Niinistö, nel corso del quale ha spiegato in dettaglio le ragioni dietro l’operazione militare speciale della Russia per difendere il Donbass, nonché condiviso gli ultimi aggiornamenti sui negoziati con i rappresentanti dell’Ucraina.

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I presidenti, successivamente, si sono concentrati sulle questioni umanitarie e sulle misure volte a garantire la sicurezza dei civili, inclusa la protezione dei corridoi umanitari.

Sempre venerdì, si è svolto l’ultimo incontro bilaterale con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, nel corso del quale Putin ha aggiornato l’alleato sull’andamento dei negoziati con l’Ucraina “che ormai si svolgono quasi quotidianamente” ha dichiarato il presidente russo: “Ci sono alcuni cambiamenti positivi come hanno riferito i nostri negoziatori”.

Trattative sulle quali pesano le sanzioni imposte dall’Occidente secondo Alexander Lukashenko: “La Federazione Russa, e ancor di più la Bielorussia, è da sempre soggetta a sanzioni, oggi diventate più estese. Tuttavia, siamo abituati a questo accanimento ‘bestiale’ e illegittimo da parte delle forze occidentali e che contrasta con accordi e trattati internazionali, a cui loro e noi abbiamo aderito”.

Vladimir Putin, Alexander Lukashenko, foto Kremlin.ru
Vladimir Putin, Alexander Lukashenko, foto Kremlin.ru

Parere condiviso da Putin: “Sono d’accordo. L’Unione Sovietica ha sempre subito le sanzioni dell’Occidente, ma si è sviluppata e ha ottenuto un enorme successo. Anche dopo il 1990, le sanzioni imposte all’URSS sono state mantenute e poi estese recentemente. Lo abbiamo visto con le liste CoCom – del Comitato di coordinamento per i controlli multilaterali delle esportazioni -, e con le restrizioni sull’alta tecnologia. Ora viene inferto un duro colpo all’economia. Ovunque l’Occidente ci ha imposto restrizioni ma siamo diventati più forti. Questo è davvero un momento di opportunità in cui dobbiamo rafforzare la nostra sovranità tecnologica ed economica”.

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Il presidente bielorusso ha poi concluso il meeting evidenziato la presenza di mercenari occidentali lungo il confine con la Bielorussia: “Queste forze straniere stanno camminando lungo il confine con la Bielorussia fino allo stabilimento di Chernobyl. Vogliono tagliare le rotte delle truppe russe in movimento e pugnalarle alla schiena e attaccare le posizioni delle truppe rimaste in Bielorussia dopo le esercitazioni congiunte con la Russia. Dobbiamo ancora capire cosa vogliono fare a Chernobyl”.

*Composto dal Primo Ministro Mikhail Mishustin, la Presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matviyenko , il Presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin , il Vice Presidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev , il Capo di Stato Maggiore dell’Ufficio Esecutivo della Presidenza Anton Vaino , il Segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolai Patrushev , Ministro dell’Interno Vladimir Kolokoltsev , Ministro della Difesa Sergei Shoigu , Direttore del Servizio di sicurezza federale Alexander Bortnikov , Direttore del Servizio di intelligence estero Sergei Naryshkine rappresentante presidenziale speciale per la protezione dell’ambiente, l’ecologia e i trasporti Sergei Ivanov.

foto Kremlin.ru