Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona. Condannati due manager Fideuram.

Numerose e sconosciute sono le pratiche commerciali applicate dalle banche per la gestione del proprio portafoglio clienti. Una perfetta sintesi ricordata da un recente caso giudiziario – che non mancherà di diventare oggetto di giurisprudenza – avviato dal Private Banker Alberto Marroccu contro banca Fideuram e culminato con il rinvio a giudizio – formalizzato lo scorso 22 marzo – e la condanna – del 7 maggio – per due manager di spicco del Player finanziario: Giuseppe Baiamonte e Giuseppe Magliulo, rispettivamente, Capo della rete e Capo Area Sud Italia, per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona (art. 393 cp).

Alberto Marroccu, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Vicenda iniziata nel mese di febbraio 2018 con la richiesta da parte della banca Fideuram della somma di 57.748,40 euro a titolo di indennità di rivalsa per la presunta acquisizione da parte di Marroccu del portafoglio clienti di un altro promotore finanziario dimessosi dall’istituto. Richiesta divenuta sempre più perentoria con l’intimazione al consulente della liquidazione della somma, aumentata in meno di un mese a 76.998 euro. Da qui la decisione del PB di rivolgersi a un legale per contestare sia la rivalsa che i toni minacciosi utilizzati da Fideuram per ottenere la firma del documento debitorio. Condotta proseguita, in seconda battuta, con la minaccia dell’istituto bancario di riassegnare d’ufficio i clienti di Marroccu ad altri promotori finanziari e, infine, con la notifica di licenziamento nel mese di maggio 2018, a seguito del netto rifiuto del consulente di assecondare le pretese avanzate da Fideuram. Un atteggiamento punitivo proseguito, successivamente, con la chiusura del conto e l’inibizione all’uso della carta di credito, scoperta casualmente “durante un aperitivo con amici”, ricorda Alberto Marroccu.

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Finale, però, ribaltato dal quadro normativo di riferimento, costituito dalla circolare 589/2013 sulla riassegnazione clienti e dal ‘Regolamento nuova valorizzazione del portafoglio’ del 1° luglio 2013, secondo il quale, in caso di riassegnazione di tutto o di una parte del portafoglio clienti a uno più Private Banker subentranti, il portafoglio clienti viene preso in carico per la relativa assistenza dal PB che accetti contestualmente di corrispondere la rivalsa all’istituto bancario. Accettazione mai sottoscritta da Alberto Marroccu per i clienti inseriti nell’ambito della riassegnazione del portafoglio oggetto della contesa con Fideuram. Da qui l’assenza del presupposto affinché la somma potesse essere esigibile dalla banca, come confermato dalla documentazione prodotta dalla difesa e, soprattutto, dal rinvio a giudizio dei due manager Fideuram. Posizione aggravatasi lo scorso 7 maggio per i due manager con l’emissione da parte del GIP di un decreto di condanna, per aver esercitato pressioni minacciose nei confronti di Alberto Marroccu.

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