Diritti e politiche per i giovani, Anna Ascani: “Per sconfiggere povertà giovanile azioni urgenti”.

Quasi un adolescente su dieci in Italia (9,4%) tra i 15 e i 16 anni, pari a più di centomila ragazze e ragazzi, vive in condizioni di grave deprivazione materiale. Il 17,9% afferma che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno. Quasi uno su quattro (23,9%) inizia l’anno scolastico senza avere tutti i libri e il materiale necessario e il 24% ha difficoltà a partecipare alle gite scolastiche per motivi economici. Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Il 43,7% dei 15-16enni intervistati aiuta la famiglia ad affrontare le spese, cercando di risparmiare e di non chiedere soldi per spese non indispensabili; tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa (uno su due ha meno di 16 anni). 

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Numeri commentati oggi dalla vice presidente della Camera Anna Ascani: “A più di centomila adolescenti, praticamente uno su dieci, manca tutto. Ragazze e ragazzi che abitano in case senza riscaldamento, con il frigo vuoto, che non possono comprare un paio di scarpe, che sono costretti a cominciare l’anno scolastico senza avere tutti i libri, senza possibilità di praticare uno sport. Quasi il 68% teme che, se anche troverà lavoro, non riuscirà a guadagnare il necessario per cambiare la sua situazione. Anche a sognare si impara e la mancanza di mezzi sottrae spazio alle aspirazioni. Povertà, sfiducia, paura del futuro: un quadro che descrive l’urgenza di un’azione concreta, rapida, efficace. Basta propaganda come ci sta abituando su tutto la destra. C’è da smantellare questo stato di cose: investendo su asili, mense, scuola, misure di sostegno alle famiglie e per il lavoro. I fondi ci sono, il PNRR è l’opportunità che abbiamo. Ma l’orientamento del Governo va nella direzione esattamente contraria avendo scelto la strada della cosiddetta autonomia differenziata, che non può che peggiorare la situazione. Si mostri responsabile e attento al futuro, non al domani elettorale, ma alle generazioni che meritano di vivere e partecipare alla vita democratica del Paese con i propri talenti e le proprie capacità, a prescindere dalle condizioni di provenienza, così come stabilisce la nostra Costituzione”.

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PNRR, va rimarcato, che già dalla sua elaborazione iniziale non ha brillato per innovazione, come ricordato dalla ricerca elaborata da Sardegnagol sulle azioni e missioni previste per i/le giovani e lo sviluppo di politiche giovanili integrate e sostanziali.

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