Demografia d’impresa: recuperano ancora le nuove registrazioni, diminuiscono i fallimenti.

Nel secondo trimestre 2021, riportano le ultime rilevazioni dell’Istat, le registrazioni di nuove imprese in Italia segnano un ulteriore aumento congiunturale (+3,2%, circa 78260 aziende), dopo quello del trimestre precedente.

Sempre su base congiunturale, rispetto al primo trimestre i fallimenti si riducono dell’8,9% (circa 2380 imprese), dopo la risalita registrata nei trimestri precedenti, grazie al Decreto Liquidità, entrato in vigore il 9 aprile 2020, che ha bloccato amministrativamente fino al 30 giugno la possibilità di dichiarare fallimento e lo stato di insolvenza. Il numero di procedure fallimentari si riduce in tutti i settori. Risultano in aumento solo nei servizi sanitari, assistenziali, di istruzione, intrattenimento e di cura alla persona, dove salgono del 3,9%.

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A pagare il prezzo più alto della crisi sono gli esercizi ricettivi e di ristorazione che registrano un calo congiunturale del 5,7%, annullando in buona misura il risultato positivo del trimestre precedente. Molto penalizzati anche i servizi di trasporto che flettono del 5,7% e i cui livelli risultano del 23,2% inferiori a quelli medi del 2019.

Le nuove registrazioni, invece, hanno superato i livelli pre-crisi (ovvero del 2019) solo nei settori delle costruzioni, dei servizi di informazione e comunicazione e nelle attività finanziarie, immobiliari e professionali.

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