Dal 2014 la natalità è calata nel 72% dei comuni italiani.

L’Italia è un Paese in via di estinzione? Sembrerebbe di sì guardando il progressivo calo delle nascite nel “Bel Paese”. Se alla fine degli anni 2000 erano 10 i nuovi nati ogni mille abitanti, nel 2014 e nel 2023 i nuovi italiani sono stati rispettivamente 8 e 7 ogni 1000 abitanti.

Crisi demografica, come risaputo, connessa a una serie di conseguenze negative, sul medio e lungo periodo. Oltre al tema più generale del ricambio generazionale in un paese in progressivo invecchiamento, è in gioco anche la tenuta del sistema sociale, sanitario e previdenziale, come ricordato recentemente da Fondazione Openpolis.

I90% dei comuni italiani, ad oggi, si trovi già oggi sotto il tasso di natalità medio europeo, con poche eccezioni, localizzate principalmente tra la provincia di Bolzano e le aree metropolitane di Napoli e Catania.

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L’Italia, quindi, è scivolata all’ultimo posto, non solo tra i maggiori Paesi ma tra tutti e 27 gli Stati membri.

Il progressivo calo delle nascite – meno di 400mila nel 2022 – ha ovviamente abbattuto il tasso di natalità. Indicatore calato tra le italiane (da 1,29 figli nel 2014 a 1,18 nel 2021) ma anche tra le donne di altra cittadinanza (da 2,06 a 1,87 nello stesso periodo).

Il calo del tasso di natalità nel periodo in esame ha riguardato la totalità dei comuni della città metropolitana di Cagliari e della provincia di Ferrara. Nonché il 90% o più dei territori nelle province di Monza e Brianza (96%), Brindisi (95%), Pistoia (95%), Ravenna (94%), Taranto (93%), Ragusa (92%), Pesaro e Urbino, Milano e Barletta-Andria-Trani (queste ultime al 90%).

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