Conclusa la spedizione di Max Caldaran nel Deserto del Rub Al Khali.

D’ora in poi sulla cartina dell’Arabia Saudita ci sarà una Calderan Line, dedicata alla straordinaria impresa di Max Calderan, capace di ‘conquistare’ con la sua traversata il Deserto del Rub Al Khali.

Oltre 1000 km percorsi a piedi lungo il cosiddetto Quarto Vuoto, nella Penisola Arabica. 18 giorni in solitaria in uno dei posti più inospitali del pianeta. Una impresa che ha portato all’estremo l’esploratore veneziano, specialmente negli ultimi 200 km: “L’ultimo tratto l’ho affrontato in totale solitudine, il mio team mi aspettava all’arrivo e persino la società saudita che gestiva logistica e sicurezza si è rifiutata di procedere a causa della pericolosità del percorso”. Il deserto ha messo in pericolo di vita Max a causa della temperatura in salita e della sabbia bollente. Inoltre le dune di quel tratto si sono rivelate molto più imponenti e difficili da scalare rispetto a quelle affrontate in precedenza. “È stato un viaggio all’inferno” ha dichiarato Max Calderan a impresa conclusa, “Per procedere lungo il percorso programmato ho dovuto fare molte deviazioni a causa di alcune dune impossibili da superare, mi trovavo in uno stato di profonda allucinazione.”

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Scoraggiato e sfiancato fisicamente, Max ha più volte instaurato un dialogo personale con il deserto: “Gli ho detto ‘Ok, hai vinto tu. Hai piegato il mio corpo ma lascia almeno continuare il percorso alla mia anima per poter condividere quest’esperienza col resto dell’umanità”. In un grave stato di alterazione psicofisica dovuta alla disidratazione, Max è riuscito a raggiungere il punto d’arrivo con le sue ultime forze. Ad attenderlo nei pressi di una piattaforma petrolifera saudita c’era il suo team di “angeli custodi”: “Vedere in lontananza le sagome del mio team è stato come vivere in un sogno, mi sono sentito un miracolato”.

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L’incredibile impresa di Max ha sconvolto anche i poliziotti alla frontiera che lo hanno intercettato all’arrivo: “Erano increduli quando gli ho detto che avevo appena concluso la traversata del Quarto Vuoto. Non riuscivano a credere che stavo camminando da 1000 km. In breve tempo sono arrivate altre auto della polizia con cui abbiamo festeggiato. Ci hanno offerto cibo e acqua, sono stati gentilissimi e alla fine abbiamo scattato una bellissima foto ricordo.”

Nel corso dell’impresa Max ha attraversato uno degli ultimi angoli della Terra rimasto inesplorato, il deserto del Rub Al Khali. Sfortunatamente l’esplorazione non ha prodotto scoperte rilevanti di carattere scientifico, a causa dell’assenza di campioni genetici da poter raccogliere nel deserto. Tuttavia Max ha riscontrato una profonda diversità del territorio rispetto a quanto segnalato sulle mappe satellitari. Calderan ha marcato oltre 100 punti d’interesse lungo il percorso, rinominato la Calderan Line in onore di questa sua incredibile impresa. La Calderan Line verrà inserita a breve nelle cartine geografiche dell’Arabia Saudita.

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“In queste ore sto tornando a Dubai e ancora non posso credere a quello che abbiamo fatto, i grattacieli della città mi sembrano finti.” ha dichiarato Calderan, “Da oggi nulla sarà come prima per me. La prima cosa che farò in albergo sarà una doccia, momento che ho desiderato a lungo ma che al tempo stesso mi rende triste perché sarà come scrollarsi di dosso quest’avventura che con grande sacrificio mi sono vestito addosso”.

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