Comunali di Cagliari, il Campo largo non lo vuole, Soru risponde: “Massimo Zedda candidato sotto tutela M5S”.

Rimane ampio il distacco tra il Campo largo e il Progetto Sardegna di Renato Soru come confermato oggi dalla replica del movimento all’indomani delle dichiarazioni contro il coinvolgimento della forza politica nella coalizione a sostegno di Massimo Zedda.

“Progetto Sardegna ribadisce il suo percorso di coerenza, respingendo tutte le offerte di compensazioni politiche. Progetto Sardegna continuerà a lavorare autonomamente sul territorio e a portare avanti un’idea diversa di centrosinistra e
soprattutto di un nuovo autonomismo per la Sardegna. Lasciamo a tempi migliori la possibilità di discutere alleanze nel centrosinistra”.

Premesse per fare il punto sul blocco politico a sostegno dell’ex sindaco di Cagliari: “Le parole di ieri confermano che il Campo largo, ebbro di una vittoria esile e ascrivibile solo alla protesta di una parte dell’elettorato di destra, non abbia ancora elaborato il risultato elettorale. Si lascia andare a dichiarazioni su “cavalcate trionfali” e minaccia liste di proscrizione, senza comprendere che è minoranza nella società sarda: la metà degli elettori non è andata a votare e quelli che l’hanno fatto hanno scelto in maggior parte le liste di centrodestra. Dimentica – prosegue la nota – che la Sardegna ha subito un esperimento elettorale che poggia su basi fragilissime, spartitorie e non progettuali. Eravamo stati facili profeti: lo confermano la sconfitta nelle Marche e i litigi, le accuse reciproche, le continue aggressioni verbali che hanno già
disintegrato il Campo largo in Puglia, nel Piemonte e in Basilicata. Persino accuse di trasversalismo da parte di chi è salito al governo con Salvini e ne ha condiviso tutte le leggi inumane e liberticide – chiaro riferimento ai pentastellati di Conte -. Su queste fondamenta esilissime, in Sardegna ora opera un governo regionale già messo sotto tutela da Conte con l’indicazione del segretario generale e di un Rombo di tuono alla sanità, già sottosegretario grillino nel governo Conte-Salvini”.

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Spazio poi alle considerazioni sul diretto interessato, Massimo Zedda, definito come “un candidato sindaco sotto tutela
da parte del Movimento 5Stelle che ne limita anche la libertà di dialogo e confronto con le altre forze politiche democratiche del centrosinistra”.

Insomma, la cosiddetta città del dialogo per Zedda inizia in salita, a poco più di 24 ore dalla presentazione ufficiale in via Emilia.

“Con la stessa sceneggiatura delle regionali, si chiude in modo palese un accordo maldestramente nascosto per mesi”, prosegue la filippica di Progetto Sardegna. “Il Partito democratico, anche alle ultime elezioni il partito più votato di quello che fu il centro sinistra, non solo non si è preso la responsabilità di indicare un proprio candidato alla presidenza della
Regione, ma rinuncia anche a indicare un nome per la guida della città capoluogo: una tristissima resa su tutti i fronti”.

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