Progetto Sardegna, Soru: “Legge elettorale sarda nega diritto di rappresentanza”.

La legge elettorale sarda, fortemente voluta nel 2013 dalle forze politiche mainstream dell’Isola, continua a negare il diritto di rappresentanza ai tanti cittadini e cittadine in Sardegna. A ricordarlo, se ce ne fosse statp bisogno, il leader della Coalizione sarda, Renato Soru, intervenuto a Milis nel corso dell’incontro di Progetto Sardegna.

“L’assemblea ha ribadito la necessità di modificare la legge elettorale sarda che alle recenti elezioni ha negato il diritto di rappresentanza a quasi il nove per cento degli elettori. È del tutto evidente – si legge nella nota – che per la legge elettorale sarda non tutti i cittadini sono uguali e hanno parità di diritti: lo sbarramento posto al 10% è usato in maniera strumentale e discriminatoria. La legge elettorale con cui tra pochi mesi andremo a
votare per l’elezione del Parlamento europeo prevede una soglia di sbarramento posta al 4% e sta all’interno della regola europea che impone che negli Stati la soglia di sbarramento non possa essere superiore al 5%. Per tale motivo e anche per essere di stimolo al consiglio regionale, si è deciso di esplorare la possibilità di presentare un ricorso alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea”.

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Partito che, nell’occasione, ha costituito anche otto comitati provinciali e ben 11 gruppi tematici, incaricati di “approndire” i diversi temi che hanno caratterizzato la proposta di Progetto Sardegna in campagna elettorale.

“Nei prossimi mesi – ricordano ancora da Progetto Sardegna – verrà elaborato il Manifesto politico del movimento che confermerà la volontà di costruire la casa politica di quanti/e non si riconoscono nella forzatura del bipolarismo nazionale”.