Centrosinistra sempre più diviso, Alessandra Todde: “Renato Soru non è un avversario politico”.

Continua la “telenovela” all’interno del centrosinistra regionale che, nell’attesa della designazione del candidato per le prossime regionali 2024, sta vedendo nei panni di consumati attori l’ex Governatore della Regione Sardegna, Renato Soru, e l’attuale candidata del Campo Largo, Alessandra Todde.

Dopo la seconda uscita dell’ex presidente Soru, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha affidato oggi alla stampa, nel corso di un “fulmineo” colloquio in piazza Garibaldi, la spiegazione delle ragioni dell’assenza all’incontro concordato per oggi alle ore 12:00 per fare il punto sulle rispettive “asperità” in vista del prossimo appuntamento elettorale in programma la prossima primavera 2024.

“Ho dato disponibilità per incontrarci alle ore 12:00 a casa dell’ex Governatore Soru. Oggi alle 11 ho saputo tramite una nota stampa che l’incontro si sarebbe svolto pubblicamente all’Hotel Regina Margherita – spiega Alessandra Todde -. Gli incontri pubblici, però, si fanno con gli avversari politici e Soru non è un antagonista politico”.

Sulla questione della competenza della Todde, sollevata oggi da Renato Soru, la stessa interessata ha poi dichiarato che “ai tempi dell’incarico al Ministero dello Sviluppo Economico sono state risolte centinaia di vertenze, espressione, credo di capacità di ascolto e dialogo”.

Alessandra Todde, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Alessandra Todde, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Nel pomeriggio, attraverso la sua pagina Facebook, la candidata del Campo largo ha poi puntualizzato la propria posizione: “Conosco Renato da anni. Ci siamo sentiti tante volte e le affermazioni che ha fatto oggi a più riprese sono gravi. Ed è giusto che i sardi sappiano la verità. Ho incontrato Soru dopo molti anni lo scorso febbraio a Nuoro in occasione della presentazione del libro di Massimo Dadea dove ci siamo confrontati pubblicamente sui 5 anni della sua giunta. E in quell’occasione ho detto chiaramente cosa non ha funzionato e quale fosse la mia visione di Sardegna. A fine agosto mi ha chiesto lui un incontro in cui da vicepresidente del M5S ho ribadito quale fosse la posizione del M5S al tavolo di coalizione. Non ho mai detto a Soru che il mio nome era già stato deciso mesi prima, che la coalizione non avrebbe mai fatto le primarie o che sarei stata imposta da Roma. Mai. Anzi, ho sempre parlato, e lo rivendico, di percorso partecipato, condiviso, di unità, di voglia di cambiamento, di rivoluzione, di scelte fatte in Sardegna. E così è stato. Soru continua a ripetere che devo fare le primarie. Ma perché non spiega mai che tipo di percorso è stato fatto in questi mesi da tutte le forze al tavolo di coalizione? Le primarie sono state bocciate dal tavolo a larghissima maggioranza, anche da alcune forze politiche che oggi le stanno sostenendo e stanno sostenendo Soru. Perchè Renato non dice mai che l’unico politico che si è presentato a Roma per discutere con la propria segreteria non sono io, ma è proprio lui? Perché non si analizza mai il fatto che abbandonare un tavolo quando non si condividono le conclusioni nate da un percorso democratico, non è democrazia? Renato ha detto che io avrei reso pubblico il nostro incontro durante la mia intervista a DiMartedì. Potete riascoltarla. Non ho mai parlato di incontri. Renato ha detto che non dovevamo discutere nulla tra noi. E perché non dirmelo subito invece che cambiare le condizioni poco prima dell’appuntamento? Eppure in questi giorni risulta che Renato sia andato a discutere in ben altre case private. Eri, sei, resti una risorsa importante per tutto il centrosinistra sempre che tu lo voglia. Quando ho detto che il mio obiettivo era riportare a casa chi è uscito, non mi sono di certo permessa di dare patenti di progressismo a nessuno. Come mai, a differenza di altri, ho dato patenti di sardità. Anzi. Ho solo ribadito che le divisioni ci fanno male e favoriscono la destra che in questi giorni sta brindando mentre i cittadini sbalorditi guardano questo spettacolo”.

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E, infine, la puntualizzazione stizzita verso l’ex Governatore: “Sapete che cosa mi ha colpito molto? Renato Soru non parla mai di centrodestra. Non parla mai di chi sono i veri avversari. Non parla mai di questa giunta che ha lasciato il deserto in Sardegna. Non parla mai di questa destra che ha tradito la Sardegna. Ma continua ad attaccare me mentre io continuo a tendere la mano. Noi rimaniamo disponibili, come oggi e come sempre ribadito in questi giorni, a ricostituire un dialogo con la delicatezza necessaria all’interesse collettivo. Le prove muscolari che scelgono strade conflittuali e di chiusura non servono ai Sardi tantomeno alla Sardegna. Hai ragione Renato. Le fortezze vengono sempre espugnate. Ma chi si sta rinchiudendo dentro una roccaforte non sono io, da giorni ormai in giro per la Sardegna tra la gente, ma chiunque continui a ripetere che l’io viene prima del noi. Così il dialogo non può esistere”.

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