Comunali di Cagliari, Giuseppe Farris conferma la candidatura a sindaco.

Attraverso il proprio comitato elettorale, Giuseppe Farris ha confermato oggi la propria candidatura alle prossime elezioni comunali del 2024. Un aggiornamento pesante, data anche l’attuale fase di incertezza sui candidati rilevabile sui tavoli regionali, che segue “l’annunciazione” di Massimo Zedda di qualche giorno fa.

Più che una discesa un attacco verso i protagonisti della gestione politica della città degli ultimi 10 anni: “Cagliari ha una lunga storia ma questa sua identità è stata violentata dalle amministrazioni di sinistra e destra che si sono succedute nell’ultimo decennio. Una classe di politicanti senza mestiere, disconnessi dalla realtà, privi del necessario bagaglio culturale che si è avventurata negli ultimi anni nella spendita della più imponente massa di risorse finanziarie che la città abbia mai conosciuto”.

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Un messaggio-video, ancora, dove il neo candidato ha stigmatizzato senza mezzi termini la gestione dell’ultimo sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu: “La via Roma, simbolo della città, immaginata da un meneghino radical chic con il suo amato bosco orizzontale ci allontana dal mare. A suon di euro si continuano a progettare opere barbariche come la passerella che dalla Basilica di Bonaria dovrebbe portarci a Su Siccu e ancora il Castello, il Terrapieno, l’Anfiteatro Romano, la Necropoli Punica. Si creano problemi verso tutto ciò che è identitario, come il mercato San Benedetto che si è deciso di spostare nel parco della musica. E ancora – prosegue Farris – l’ossessione per le piste ciclabili a discapito delle esigenze dei residenti e delle attività produttive”.

“Mentre si moltiplicano gli episodi di microcriminalità, gli amministratori continuano a partorire progetti a macchia di leopardo, inutili, dannosi e svincolati da una idea di città e portati avanti da mestieranti della politica senza passione e competenza”.

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Da qui la ricetta di Farris, un nuovo patto amministrazione-cittadinanza: “Ho scelto di occuparmi delle prossime elezioni del Comune di Cagliari, promuovendo un movimento civico che guardi a quelle competenze e ceto non politico che fino ad ora ha deciso di non occuparsi della cosa pubblica”.

“Nei primi 100 giorni convocheremo un referendum consultivo per chiedere alla cittadinanza se è favorevole alla rimozione delle piste ciclabili e proporremo un piano triennale delle opere pubbliche, senza avventure. Istituiremo l’assessorato alle politiche giovanili e una consulta composta dagli studenti. Avvieremo la più grande campagna di ascolto mai realizzata”.

Dal momento che l’iniziativa politica di Farris si avvia all’ascolto, andrebbe ricordato, in materia di giovani, che al momento esiste già un Assessorato con competenza per le Politiche giovanili (anche se decisamente fallimentare) e che al momento esiste un altrettanto discutibile tentativo di istituzione di una consulta giovanile all’interno del Comune di Cagliari che, recentemente, ha discusso il suo regolamento.

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Andando oltre le paludi delle prime valutazioni sulla candidatura, come valutare la discesa in campo dell’avvocato Farris? Una spontanea e genuina volontà di dare un colpo di spugna alle esperienze disastrose di Zedda e Truzzu, oppure, un tentativo elettorale sostenuto da qualche alto rappresentante della Giunta regionale in un momento particolarmente delicato per le prossime competizioni regionali e comunali?

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