Commissione UE. Il sostegno per le sale cinema europee.

In tutta l’UE i cinema sono chiusi da settimane, con perdite stimate in circa 2 miliardi di euro. Tali ripercussioni negative, con molta probabilità, persisteranno anche dopo la revoca delle misure di confinamento. Rimane, infatti, molta incertezza su quanto rapidamente i cinema, dopo la riapertura, potranno tornare a operare a livelli che possono essere considerati normali.

Unione Europea
Unione Europea

Una crisi evidenziata anche dal Commissario Thierry Breton, che lo scorso 4 maggio ha confermato che i cinema sono considerati parte del piano di rilancio dell’UE, che garantirà un flusso di cassa diretto e investimenti a loro sostegno. Finanziamenti sui quali non sono ancora chiari i criteri per la distribuzione di tali finanziamenti, come rimarcato in una interrogazione parlamentare presentata da un gruppo di eurodeputati*.

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Una richiesta che è stata accolta dallo stesso Thierry Breton, che a nome della Commissione europea ha confermato che “è stato presentato un importante piano per la ripresa, composto da un nuovo strumento, Next Generation EU, e da un quadro finanziario pluriennale rinnovato”.

Sala cinema, foto Saliko da Pixabay
Sala cinema, foto Saliko da Pixabay

“I settori culturali e creativi europei – ha aggiunto Breton -, e in particolare il settore delle proiezioni cinematografiche, potrebbero essere sostenuti in diversi modi dai vari strumenti contenuti in tale pacchetto, ad esempio il nuovo programma MEDIA di Europa creativa, che è lo strumento più visibile a sostegno delle proiezioni cinematografiche, il programma Europa
digitale, InvestEU e il dispositivo per la ripresa e la resilienza, i futuri fondi per la politica di coesione e REACT-EU. Il settore delle proiezioni cinematografiche, e in particolare l’adeguamento dei cinema a requisiti di salute pubblica più rigorosi, potrebbero essere sostenuti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il dispositivo, che fornirà sovvenzioni e prestiti agli Stati membri sulla base dei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza, stabilirà un programma di riforme e investimenti per il periodo 2021-2023 e sosterrà la transizione verso un’economia verde e digitale”.

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Sulle tempistiche il Commissario ha poi concluso aggiungendo che “I piani per la ripresa e la resilienza saranno presentati dagli Stati membri e valutati dalla Commissione entro due mesi dalla presentazione, sulla base della loro coerenza con le raccomandazioni specifiche per paese e della loro potenziale capacità di contribuire al potenziale di crescita, alla creazione di posti di lavoro e alla resilienza economica e sociale dello Stato membro in questione”.

*Tomasz Frankowski (PPE), Petra Kammerevert (S&D), Niklas Nienaß (Verts/ALE), Michaela Šojdrová (PPE), Christian Ehler (PPE), Ibán García Del Blanco (S&D), Loucas Fourlas (PPE), Sabine Verheyen (PPE), Massimiliano Smeriglio (S&D).

foto europarl.europa.eu