Commissione Lavoro, si spende per “Sa die” e si attinge dal fondo per le politiche giovanili.

La commissione Lavoro del Consiglio regionale ha espresso parere favorevole sulla programmazione delle risorse destinate alle Autonomie scolastiche per la promozione della lingua dei segni italiana (LIS) e della lingua dei segni italiana tattile, ancora per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo e per l’immancabile “Sa die de sa Sardinia 2023”.

Per promuovere la lingua dei segni (Lis) e la lingua dei segni tattile (List) e di ogni altro mezzo finalizzato all’abbattimento delle barriere di comunicazione sono state programmate le risorse destinate alle Autonomie scolastiche: 400mila euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. 150mila euro andranno alle scuole primarie, 150mila per le scuole secondarie di primo grado e 100mila per le scuole secondarie di secondo grado. Ogni progetto potrà ottenere un finanziamento massimo di 15mila euro e sarà valutato in base alla qualità del gruppo di lavoro coinvolto, le modalità organizzative dei servizi di assistenza e interpretariato, la tipologia e le modalità di utilizzo degli ausili previsti, l’efficacia delle attività di sensibilizzazione e di formazione.

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Risorse definite insufficienti dalla minoranza che ha chiesto all’assessore Andrea Biancareddu di prevedere stanziamenti aggiuntivi. L’esponente della Giunta si è detto d’accordo a incrementare il fondo nel caso in cui siano stanziate ulteriori risorse.

Sulla programmazione dei fondi contro il bullismo e il Cyberbullismo, sono 150mila euro le risorse annuali programmate dall’assessorato della Pubblica istruzione per il triennio 2023-2025. Beneficiarie dell’intervento saranno le autonomie scolastiche per l’istituzione di sportelli di ascolto. Un piano risorse che prevede circa 76mila euro per le scuole primarie di primo grado e 74mila euro per le scuole secondarie di secondo grado.

Risorse insufficienti, sulle quali, come ricordato da Biancareddu, si potrebbe attingere dalle risorse destinate alle politiche giovanili “non ancora programmate”. Una scelta a dir poco inaccettabile e, sembrerebbe, avallata dalla stessa minoranza, capace poi di presentare ridicole proposte per l’istituzione di “commissioni di inchiesta sulla condizione giovanile”. Ridicoli e penosi!

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Si proverà a tappare i buchi, quindi, attingendo dal fondo per le politiche giovanili (notoriamente risibile) ma per la sagra di “Sa die de sa Sardigna” – meglio definirla in questo modo piuttosto che festa del popolo sado – non si baderà a spese. In particolare il testo approvato prevede che le manifestazioni del 30 aprile a Oristano vengano posticipate a giugno e che, relativamente agli eventi previsti a Cagliari, la gestione delle rievocazioni storiche del 30 aprile venga affidata alla Fondazione Sardegna Film Commission, con un importo di spesa di 190mila euro, mentre gli eventi del 28 e il 29 aprile saranno gestiti dal Comune di Cagliari con un finanziamento di 70mila euro, per complessivi 260mila euro.

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Nell’isola, nonostante le crescenti diseguaglianze per i giovani, sono quindi più importanti le sagre e le solite “puttanate”. Penosa ancora, eufemisticamente parlando, l’attuale minoranza presente oggi in commissione seconda, incapace di andare oltre il tema dell’inclusione delle scuole per risolvere i problemi dei/delle giovani sardi.

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