Bruxelles, la Commissione europea annuncia l’emissione di 70 miliardi di Bond.
La Commissione europea ha annunciato l’intenzione di emettere fino a 70 miliardi di euro in obbligazioni europee (EU-Bonds) nella seconda metà del 2025, confermando così l’ambizioso programma di finanziamento previsto per l’intero anno, che ammonta a circa 160 miliardi di euro. Nel primo semestre, Bruxelles ha già collocato titoli per un valore complessivo di 86 miliardi.
I fondi raccolti saranno destinati a sostenere le principali iniziative dell’Unione, a partire dal programma NextGenerationEU, passando per la Ukraine Facility, il nuovo Fondo per le riforme e la crescita nei Balcani occidentali e i prestiti di assistenza macro-finanziaria destinati ai paesi partner. Parte dei proventi potrà essere utilizzata anche per nuove emissioni di obbligazioni verdi (Green Bonds), subordinate però alla convalida da parte degli Stati membri di ulteriori spese ambientali rilevanti, secondo il quadro normativo dedicato.
Nel rispetto dell’approccio unificato al finanziamento adottato dalla Commissione, anche questa tranche sarà strutturata attraverso piani semestrali, con finestre di emissione preannunciate e obiettivi basati sull’andamento delle necessità finanziarie. Dal 2023, l’esecutivo europeo ha inoltre razionalizzato le proprie operazioni, emettendo titoli sotto un unico marchio “EU-Bonds”, senza più etichette specifiche per singoli programmi.
Dalla metà del 2021, Bruxelles ha raccolto oltre 304 miliardi in prestiti e sovvenzioni per i paesi membri nell’ambito della Recovery and Resilience Facility, cui si aggiungono 74 miliardi destinati ad altri programmi e oltre 16 miliardi già erogati all’Ucraina tramite l’Ukraine Facility. A questi si sommano 7 miliardi recentemente versati a Kiev nell’ambito del nuovo piano da 18 miliardi di assistenza macrofinanziaria straordinaria, alimentato dai proventi dei beni russi immobilizzati, in linea con l’iniziativa G7 “Extraordinary Revenue Acceleration” (ERA).
Infine, il nuovo strumento SAFE (Security Action for Europe), approvato dagli Stati membri a fine maggio, prevede un ulteriore ricorso al mercato per 150 miliardi di euro entro il 2030. I prestiti saranno destinati alla difesa e partiranno dal 2026, previa approvazione dei piani nazionali.
Nel frattempo, la Commissione continua a rafforzare la gestione del debito: tra le misure introdotte, una facility per il riacquisto dei titoli, incentivi alla liquidità sul mercato secondario e l’adozione di aste a tre fasi. Prevista anche l’introduzione di assegnazioni non competitive per ampliare la partecipazione degli investitori attraverso i primary dealers europei.