Bielorussia: nuove sanzioni dall’UE per le continue violazioni dei diritti umani e la strumentalizzazione dei migranti.

Il Consiglio dell’UE ha deciso di imporre nuove sanzioni a 17 persone e 11 entità bielorusse, in considerazione delle ripetute violazioni dei diritti umani e della recente strumentalizzazione dei migranti lungo il confine con l’UE da parte del regime di Aleksander Lukashenko.

Tra i destinatari delle sanzioni, diversi membri di spicco della Giustizia bielorussa, tra cui giudici della Corte suprema e del Comitato per il controllo dello Stato, nonché alti ufficiali e dirigenti di canali televisivi.

La decisione prende di mira anche funzionari politici di alto livello del regime di Lukashenko, nonché compagnie (come la Belavia Airlines), tour operator e hotel che hanno contribuito all’organizzazione degli attraversamenti illegali delle frontiere verso l’UE. Tra i sanzionati Igor Anatolevich Kriuchkov, capo dell’ASAM (le forze di frontiera) il cui organico avrebbe trasportato i migranti verso gli Stati membri dell’UE, dietro il pagamento di una somma, agevolando di fatto l’immigrazione illegale alle frontiere esterne dell’Unione.

Colpito anche il giudice del tribunale regionale di Minsk, Sergei Aleksandrovich Epikhov, responsabile per il Consiglio dell’UE di sentenze di matrice politica pronunciate nei confronti di leader dell’opposizione democratica e attivisti, in particolare la condanna di Maria Kolesnikova e Maksim Znak, che le organizzazioni per i diritti umani considerano prigionieri politici. Durante i processi svolti sotto la sua supervisione, ancora, sono state segnalate violazioni dei diritti della difesa e del diritto a un equo processo.

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Ancora, Andrey Andreevich Prokopuk, Vicedirettore del dipartimento delle Indagini finanziarie presso il Comitato per il controllo statale della Repubblica di Bielorussia, responsabile di campagne di matrice politica contro giornalisti e organi di informazione bielorussi indipendenti. Tra i fatti contestati, in particolare, la decisione di perquisire i locali dell’organo di informazione indipendente TUT.by e di avviare un procedimento giudiziario contro i giornalisti e a bloccare l’accesso al sito web TUT.by.

Tra le aziende colpite anche la Belavia, la compagnia aerea di bandiera, coinvolta nel trasporto di migranti dal Medio Oriente alla Bielorussia. I migranti, come rilevato dal Consiglio dell’UE, si sarebbero recati a Minsk a bordo di voli operati da Belavia provenienti da diversi paesi del Medio Oriente, in particolare Libano, Emirati arabi uniti e Turchia. Per facilitare tali trasferimenti, Belavia avrebbe aperto nuove rotte aeree, incrementando il numero di voli sulle rotte esistenti. Stessa decisione anche per la Tsentrikurort, società turistica di proprietà dello Stato che avrebbe coordinato il flusso di migranti tra la Bielorussia e gli Stati membri dell’Unione. Tsentrkurort, in particolare, avrebbe aiutato almeno 51 cittadini iracheni ad entrare in possesso del visto per recarsi in Bielorussia e da lì verso l’UE.

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Sanzionato anche l’operatore siriano di voli charter Cham Wings. Dall’estate 2021 la compagnia aerea avrebbe aumentato il numero di voli per Minsk in provenienza da Damasco, al fine di trasportare in Bielorussia migranti che intendevano attraversare illegalmente le frontiere esterne dell’Unione. Nell’autunno 2021, ancora, Cham Wings ha aperto due nuovi uffici a Minsk per poter organizzare voli tra Damasco e Minsk.

Ad oggi, con le nuove misure restrittive, sono state destinatarie delle sanzioni UE ben 183 persone e 26 entità bielorusse. Per tutti si va dal congelamento dei beni detenuti nell’UE al divieto di viaggio nei territori dell’Unione.

L’adozione del nuovo pacchetto di sanzioni è stato commentato da Josep Borrell, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE: “Non tolleriamo la strumentalizzazione degli esseri umani da parte del regime di Lukashenko. Lo sfruttamento di persone vulnerabili rappresenta un ripugnante tentativo di distogliere l’attenzione del regime dalle continue violazioni del diritto internazionale, delle libertà fondamentali e dei diritti umani in Bielorussia. L’UE è unita nell’affrontare questa sfida e sta utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per respingere i tentativi di creare una crisi alle frontiere dell’UE. Continuiamo a essere solidali con il popolo bielorusso”.

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