Air Italy. Scongiurato il licenziamento: altri 10 mesi di cassa integrazione.

Dopo 4 incontri è arrivata la ‘fumata bianca’ al Ministero del Lavoro, dove, dopo 12 ore di discussione, le parti sociali, i vertici dell’azienda e i ministeri del Lavoro, MiSE, MIT e i rappresentanti delle Regioni Lombardia e Sardegna, hanno trovato l’accordo sulla vertenza Air Italy.

In sintesi è stata prorogata la cassa integrazione per altri 10 mesi, con decorrenza 1° settembre, e rimandato, di fatto, il pericolo di licenziamento per i 1.465 dipendenti dell’azienda.

Operazione auspicata da tempo dalle Regioni e dai rappresentanti di Governo, alla quale ha provato a opporsi l’azienda, più interessata, alla scadenza della cassa integrazione straordinaria del 17 agosto, a riprendere con i licenziamenti, avviati il 27 febbraio proprio poco prima del lockdown, all’atto della sospensione delle attività e della messa in liquidazione di Air Italy, repentinamente pubblicizzata con un banner a tutta pagina nella pagina del sito web della compagnia.

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Nei prossimi tempi la compagnia sardo-qatariota dovrà trovare la quadra sulla futura soluzione industriale, onde ritrovarsi alle prese con il solito ‘copione’ anche nella prossima estate 2021, mentre per i dipendenti dei due scali più importanti della compagnia aerea, Malpensa e Olbia, rispettivamente con 900 e 550 addetti, si torna a rivedere la luce in fondo al tunnel.

Una opzione, la continuità del rapporto di lavoro con i dipendenti, che per le parti sociali sarà funzionale al rilevamento da parte di altri vettori o società interessate a rilevare Air Italy, una delle compagnie aeree più vecchie d’Europa, con più di 50 anni di servizio tra le gestioni Alisarda, Meridiana e Qatar.

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Tra le insidie del futuro rilancio industriale, però, si inserisce l’età media piuttosto alta del personale, superiore ai cinquant’anni, e la sospensione della licenza di volo alla compagnia da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) a partire dallo scorso 25 agosto. Il vettore, essendo fermo da oltre 180 giorni, a giudizio dell’Enac, non può più svolgere attività di trasporto aereo né ha la possibilità di vendere biglietti.

foto SOGAER