Violenza nelle scuole, la Garante regionale ‘dimentica’ l’inerzia della maggioranza.

E’ di oggi la notizia dell’invio di una missiva della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Puligheddu al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, all’indomani, quasi, dell’ultima aggressione consumatasi a Capoterra a danno di un giovane 15enne, adesso fuori pericolo di vita.

Una lettera, per ampi versi, che punta il dito contro le “proposte deboli e insufficienti” del Governo Meloni, chiedendo, ancora, sostegno “per l’insegnante psicosociale”.

“Per arginare il fenomeno della violenza nelle scuole le proposte del Governo sono deboli e insufficienti. E’ solo per un caso fortuito – prosegue la Garante – se l’episodio triste e violento accaduto in Sardegna fuori dall’edificio scolastico di Capoterra, non sia accaduto al suo interno. Il coltello era infatti custodito dentro lo zaino del minore. Epilogo che avrebbe innescato uno strascico infinito di impossibili responsabilità, in capo ai rispettivi docenti di classe. Situazione che comprensibilmente preoccupa coloro che operano e si adoperano quotidianamente a promuovere una cultura del rispetto, contrastando con ogni mezzo, violenza, disuguaglianze, bullismo, povertà educative, dipendenze, dispersioni etc. Così come è in queste ore comprensibile l’ansia degli studenti e delle studentesse e delle loro famiglie che, nonostante tutte le fragilità e i dubbi verso i tradizionali modelli educativi, vedono la scuola come luogo sicuro di aggregazione e socialità, protetto dalle insidie che circondano il perimetro istituzionale”.

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Che anche questo Esecutivo stia facendo poco per i giovani, in perfetta continuità con il passato d’altronde, non è un fatto sul quale si possa esprimere disaccordo, ma, considerato l’eccessivo focus contenuto nella missiva della Garante verso l’azione dell’Esecutivo nazionale, forse qualche nota polemica sul contrasto al disagio giovanile verso l’attuale maggioranza non avrebbe guastato, attribuendo alla stessa lettera della Garante regionale una maggiore autorevolezza.

Eppure, per chi vuole vedere, l’inerzia dimostrata dal centrodestra in materia di giovani e politiche giovanili è più che confermata. Osservazioni non presenti, nel documento della Puligheddu. Un caso nel caso, per usare un eufemismo, considerata la gattopardesca azione dell’attuale maggioranza in Consiglio regionale e della Giunta Solinas verso i/le giovani sardi/e. Mentre la prima, infatti, è stata incapace di portare a compimento la proposta di legge 182 per la riforma del sistema regionale a sostengo delle politiche giovanili (ancora fermo alla legge del 1999) e di costituire una commissione di inchesta sulla condizione giovanile nell’Isola (si è fatto molto di più – ovviamente non per i giovani – con gli emendamenti puntuali ad ogni finanziaria), la seconda, ricordiamolo la Giunta del Governatore Solinas, ha prodotto solo pochi interventi calati dall’alto, come ricordato dal Progetto Giovani VISPI, escludendo di fatto uno slancio propositivo verso la coprogrammazione degli interventi pubblici con giovani e organizzazioni giovanili.

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Insomma, in un mondo ideale bisognerebbe attribuire i ruoli di garanzia, ‘possibilmente’, a persone distaccate dalle dirigenze nazionali