Urbanistica: il Consiglio regionale dice sì agli aumenti volumetrici per gli alberghi di lusso.

Il Consiglio regionale ha approvato oggi un capitolo del Collegato alla manovra che consente ai comuni di recuperare il 25% della capacità volumetrica a suo tempo “congelata” dalla salvacoste. Volumetrie che dovranno essere destinate esclusivamente alla realizzazione di nuovi alberghi a 5 stelle o superiori purché localizzati oltre la fascia dei 300 metri dal mare, ridotta a 150 metri per le isole minori.

Guardando invece all’esistente, spiegano dalla Giunta regionale, l’incremento del 25% potrà essere utilizzato per elevare lo standard qualitativo delle strutture ricettive già operative a prescindere dalla loro classificazione, fino a un massimo del 15% del volume realizzato dalla singola struttura in base al titolo abilitativo originario, senza aumento dei posti letto. In questo secondo caso l’intervento è ammissibile a condizione che sia finalizzato alla riqualificazione generale del complesso edilizio esistente e delle relative aree di pertinenza, senza incremento delle superfici impermeabili (adeguamento spazi comuni, spa, piscine, estensione hall e via dicendo); in arretramento rispetto all’edificio preesistente e non verso il mare; nel rispetto del limite fondiario massimo e della dotazione degli spazi pubblici per le zone F.

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Le disposizioni, però, potranno trovare applicazione solo in seguito all’adeguamento del Piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale, nel rispetto degli indirizzi applicativi che l’Assessore dell’urbanistica emanerà previa condivisione con il Ministero della Cultura.

Previsto il riuso a fini abitativi e il recupero di sottotetti, piani pilotis, seminterrati e locali a piano terra a patto che siano situati in zone non a rischio. “Il tutto – commenta l’Assessore Salaris – permetterà di limitare il consumo di suolo. È consentita la realizzazione di soppalchi e l’ampliamento volumetrico fino a 120 mc per adeguare gli spazi destinati a persone diversamente abili con gravi patologie (non è previsto il cambio di destinazione d’uso). Per allungare la stagione turistica è consentita la chiusura di verande per 240 giorni l’anno per le strutture ricettive. Tutto resta vietato in zone a rischio idrogeologico e dove eventualmente non consentito dal piano paesaggistico regionale”.

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Aumenta inoltre il cofinanziamento regionale dei bandi della Legge regionale 29/1998 in favore dei comuni per la tutela e valorizzazione degli edifici pubblici nei centri storici (quota che passa dal 60 al 90%).