Tutti i numeri del nuovo Parlamento Europeo.

Il risultato elettorale dello scorso mese di maggio ha modificato gli assetti e la composizione del Parlamento Europeo per i prossimi 5 anni. L’elezione per la nona legislatura europea ha registrato un’affluenza del 51% degli elettori europei, registrando un +8,3% rispetto alle precedenti elezioni del 2014, superando, dopo un ventennio, l’asticella del 50% degli elettori aventi diritto di voto. Un dato positivo, circa l’esercizio del diritto di voto dei cittadini europei, ma, nello stesso tempo, poco lusinghiero se si pensa all’affluenza del 62% registrata nel lontano 1979.

Tra le nazioni europee si è registrata in Slovacchia la più bassa affluenza per il rinnovo del Parlamento Europeo, con un magro 23% dei votanti, mentre in Belgio, dove ha votato l’89% degli aventi diritto di voto, si è osservata la più alta partecipazione nell’area Euro.

Il nuovo parlamento registra un nuovo dato anche per quanto riguarda la composizione anagrafica e di genere. L’età media dei 751 deputati è di 50 anni, mentre il rappresentante più giovane (Kira Peter-Hansen, danese) e il più anziano (l’italiano Silvio Berlusconi) hanno, rispettivamente, 21 e 82 anni. La Lettonia e la Polonia sono i Paesi con gli eurodeputati più anziani, mentre la Svezia è il Paese con i rappresentanti europei più giovani.

LEGGI ANCHE:  Parlamento europeo: le nuove norme entreranno in vigore nella X Legislatura.

Le donne si avvicinano alla meta della parità dei seggi con gli uomini, occupando, nel nuovo parlamento europeo il 40,4% dei posti (ben 302 eurodeputate). Un grande risultato nella rappresentanza delle pari opportunità in politica se si pensa che nel 1979 le donne al parlamento europeo ricoprivano un poco felice 16% dei seggi. L’elezione per la nona legislatura europea rileva un sensibile aumento della rappresentanza femminile anche in relazione alle elezioni del 1999 , dove le donne occupavano il 30% dei seggi. Le donne sono state maggiormente votate nei Paesi scandinavi, in Francia,  Lettonia, Austria e Slovenia. Solo il 33% dei seggi sono andati alle donne in molti Paesi europei (Grecia, Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Polonia e Germania). In Italia il 40% dei seggi è stato attribuito alle donne, in perfetta media europea.

Sono ben 453 i nuovi deputati europei, mentre 295 sono quelli uscenti . Slovacchia, Svezia e Francia sono le nazioni dove gli elettori hanno maggiormente voluto cambiare i propri rappresentanti europei. In questi paesi l’89% degli eurodeputati eletti sono alla loro prima legislatura. Malta, Ungheria e Slovenia sono i Paesi dove si sono riconfermati quasi tutti gli eurodeputati uscenti (22% dei seggi attribuiti a nuovi eurodeputati). In Italia , invece, quasi un eurodeputato su 2, sarà alla sua prima legislatura. Risultato quasi in linea con la media europea del 58%.

LEGGI ANCHE:  Il Parlamento commemora il Giorno della Memoria.

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda la rappresentanza parlamentare per paese . La Germania con i suoi 96 deputati si conferma la nazione con più eurodeputati, seguita dalla Francia con 74 e dall’Italia con 73. Fanalino di coda Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta con 6 eurodeputati.

I Cristiano democratici del partito EPP sono il gruppo politico maggiormente rappresentato nell’Europarlamento con 182 seggi. Il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici segue con 154 deputati. Staccati i deputati di Renew Europe, nuova formazione politica voluta da ALDE e dal Partito Democratico Europeo (PDE)  con 104 rappresentanti. Sotto troviamo i Verdi Europei con 74 seggi e i Sovranisti di Identità e Democrazia con 73 eurodeputati, provenienti dal partito di Salvini, Rassemblement National di Marine Le Pen, Alternative für Deutschland, i polacchi del Pis di Kaszynski , Dansk Folkeparti, il partito finlandese Freedom and direct democracy, i nazionalisti  estoni di Ekre, gli austriaci del partito Fpo, i 3 rappresentanti di Svoboda a přímá demokracie e, infine, il partito nazionalista fiammingo Vlaams Belange .

LEGGI ANCHE:  Crisi in Ucraina, le disposizioni del Consiglio dei ministri.

Sempre sul versante dell’euroscetticismo e dell’antifederalismo europeo troviamo il gruppo dell’ECR, Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei , con 61 seggi . Vi aderiscono i membri dei partiti politici europei Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei (AECR) e Movimento Politico Cristiano d’Europa (ECPM). Per l’Italia vi sono iscritti i 6 eurodeputati di Fratelli d’Italia.

Ci sono poi gli eurodeputati Non Iscritti ovvero i membri del Parlamento europeo che non intendono iscriversi ad alcun gruppo politico organizzato e che non possono costituirne uno nuovo, perché la consistenza numerica complessiva non supera le venticinque unità o non rappresenta almeno un quarto degli Stati membri. Nella nona legislatura sono ben 54. Tra i partiti del gruppo dei Non Iscritti troviamo i greci di Alba Dorata con 2 seggi, il Movimento 5 Stelle con 14 rappresentanti e il partito della Brexit britannico con 29 eurodeputati.

Fanalino di coda il gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica con 41 eurodeputati ,costituitosi su iniziativa di due distinte organizzazioni politiche  Partito della Sinistra Europea, socialista e comunista e  dall’Alleanza della Sinistra Verde Nordica, ecosocialisti del Nord Europa.

Alexis Haulot Copyright: © European Union 2022 – Source : EP

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.