Trasparenza e Commissione Ue, Da Re: “Chiarimenti su organismo etico”.

Nonostante il Qatargate sia ormai fuori dai radar della stampa mainstream, qualcuno dalle parti del Parlamento europeo prova a tenere accesso lo ‘spotlight’ sulla questione di opportunità e di trasparenza all’interno della Commissione europea.

Istituzione europea che lo scorso 8 giugno, attraverso la vicepresidente Vĕra Jourová, aveva presentato la proposta per l’istituzione di un organismo etico dell’Ue. Un ente, come richiamato dall’eurodeputato di ID, Gianantonio Da Re, al quale è attribuito il “compito di stabilire degli standard etici che agiscano da base per una cultura comune e che le nove istituzioni europee coinvolte nel progetto dovrebbero applicare tramite corpi specializzati”.

Proposta, però, che “desta preoccupazioni in materia di spesa di finanziamento e di giurisdizione dell’ente stesso”, secondo Da Re.

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Sulla vicenda ieri è intervenuta la stessa Vicepresidente Jourová, per la quale l’organismo interistituzionale responsabile delle questioni di etica proposto e il Mediatore europeo non hanno lo stesso mandato. “L’organismo etico dovrebbe elaborare standard etici che tutte le istituzioni dovrebbero attuare nelle norme etiche interne per i loro membri. Esso – spiega l’esponente della Commissione von der Leyen – costituirebbe un potente strumento per creare una cultura comune di etica istituzionale e professionale per i membri di tutte le istituzioni dell’UE. L’organismo dovrebbe essere una struttura permanente per standardizzare quanto atteso dalle persone che ricoprono le più alte funzioni politiche o istituzionali nell’UE. L’organismo dovrebbe concentrarsi su compiti con valore aggiunto e non duplicare le strutture esistenti, come le strutture investigative dell’UE quali la Procura europea, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode o il Mediatore europeo”.

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