Terremoto in Turchia e Siria: l’UE modifica le misure restrittive.

In considerazione della gravità della crisi umanitaria in Siria, aggravata dal terremoto, il Consiglio dell’UE ha deciso oggi di adottare un ulteriore emendamento umanitario per agevolare la rapida fornitura di assistenza umanitaria. Il provvedimento, ricordano dal Consiglio, avrà una durata di 6 mesi e permetterà, ancora, alle organizzazioni umanitarie di operare senza l’autorizzazione preventiva delle autorità nazionali competenti degli Stati membri dell’UE per effettuare trasferimenti o fornire beni e servizi destinati a scopi umanitari a persone ed entità elencate.

L’UE e i suoi Stati membri sono i principali donatori di aiuti umanitari alle persone colpite dal conflitto in Siria. Dal 2011, l’importo totale dei finanziamenti umanitari dell’Unione europea e dei suoi Stati membri per la crisi siriana (Siria più Paesi limitrofi) è stato di 27,4 miliardi di euro. Dopo i devastanti terremoti, l’UE e i suoi Stati membri hanno fornito 5,5 milioni di euro per far fronte alle necessità più urgenti, sotto forma di ulteriori aiuti umanitari a tutte le zone colpite.

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Il giorno del terremoto, ancora, l’UE ha attivato la risposta politica integrata alle crisi (IPCR) per coordinare le misure di sostegno dell’UE in risposta al terremoto, mentre rispettivamente l’8 e il 9 febbraio 2023 le autorità siriane e il Programma alimentare mondiale in Siria hanno chiesto di attivare il meccanismo di protezione civile dell’UE.

Dieci Paesi dell’UE hanno già offerto tende, sacchi a pelo, materassi, letti, prodotti alimentari e abbigliamento per la popolazione colpita. Inoltre, l’UE ha finora fornito 3,5 milioni di euro in assistenza umanitaria per coprire le necessità più urgenti.

Nonostante l’apertura dell’UE, il Consiglio ha rimarcato la propria preoccupazione per la situazione in Siria, dove il conflitto è tutt’altro che concluso e continua a essere fonte di sofferenza e instabilità. 

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Le sanzioni dell’UE in vigore nei confronti della Siria, come noto, prendono di mira il regime di Assad e i suoi sostenitori, nonché i settori dell’economia da cui il regime trae profitto. Regime di sanzioni introdotto nel 2011 in risposta alla violenta repressione della popolazione siriana da parte del regime siriano. Attualmente nell’elenco dell’UE sono interessate dalle sanzioni 291 persone e ben 70 entità siriane.

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