Sport, ECR: interrogazione sulla partecipazione degli atleti trasgender alle gare femminili.

Può l’ammissione di atleti transgender a gare sportive femminili produrre un effetto discriminatorio nei confronti delle atlete donne, risultando in contraddizione con quanto promosso dall’Unione europea in materia di perseguimento di una piena realizzazione dei diritti del sesso femminile? Se lo sono chiesto gli eurodeputati italiani del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei* che, attraverso una interrogazione parlamentare, hanno chiesto l’intervento della Commissione europea.

“Come dimostrato in occasione di diverse competizioni sportive femminili aperte ad individui transgender – spiegano i membri di ECR – la superiorità fisica, scaturente dalla struttura biologica del sesso maschile, comporta un’ingiusta penalizzazione delle atlete donne. Alla luce di tale premessa e tenuto conto del fatto che, all’interno della Strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025 pubblicata nel novembre 2020, la Commissione europea cita lo sport quale uno degli strumenti utili a sfidare i pregiudizi di genere e altri stereotipi, può la Commissione far sapere se quanto affermato nel quadro della summenzionata strategia possa essere inteso quale invito implicito ad ampliare una partecipazione degli atleti transgender a competizioni sportive femminili?”.

LEGGI ANCHE:  Cultura e Sport. Biancareddu: "Accelerare liquidazione pagamenti".

Sul tema è intervenuta la Commissaria europea Helena Dalli, ricordando che con la strategia per l’uguaglianza adottata il 12 novembre 2020, la Commissione vuole combattere le disuguaglianze che interessano le persone LGBTIQ in diversi ambiti della vita, compreso lo sport”.

Strategia dove si afferma che “i settori […] dello sport sono strumenti potenti che modificano gli atteggiamenti e mettono in discussione i pregiudizi di genere e altri stereotipi”. Alla luce di questa indicazione, ricorda la Dalli, ” la Commissione ritiene che l’impegno volto a tutelare i diritti delle donne e i diritti delle persone trans si rafforzino reciprocamente”.

“Nel riconoscere le specificità dello sport – prosegue – come sancito dall’articolo 165 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la Commissione rispetta l’autonomia delle federazioni sportive. Le decisioni relative all’organizzazione e all’accessibilità delle competizioni sportive sono di competenza delle federazioni sportive”.

LEGGI ANCHE:  Giovani e sport, Angelo Binaghi: "Serve legge, risorse per scuole e impianti".

*Nicola Procaccini, Carlo Fidanza, Raffaele Stancanelli, Pietro Fiocchi, Sergio Berlato, Vincenzo Sofo.

foto Genevieve ENGELCopyright© European Union 2020 – Source : EP