Sistema ferroviario sardo, Christian Solinas: “Sardegna dimenticata dai grandi investimenti”.

Sono poche le risorse che arriveranno per il trasporto ferroviario nell’Isola. E’ quanto dichiarato oggi dal Governatore della Regione Sardegna, Christian Solinas: “La notizia che al sistema ferroviario sardo sono destinati pochi spiccioli dal piano di investimenti sostenuto dal Recovery suscita indignazione, e non può non determinare una ferma reazione della politica e delle Istituzioni. Ciascuno si deve assumere precise responsabilità derivanti dal ruolo che ricopre. Occorre dunque una presa di posizione netta, chiara e conseguente da parte del Governo. La Sardegna ha diritto ad avere infrastrutture per la mobilità efficienti e moderne”.

Una vera e propria richiesta di intervento al Governo Draghi per riconoscere all’Isola un sistema moderno che parta dalla connessione dei più importanti porti sardi: “L’opera fondamentale che segnerebbe il cambiamento epocale – spiega Solinas – è la connessione dei tre porti principali, Porto Torres, Olbia e Cagliari, con una ferrovia veloce a due binari per treni passeggeri e merci, recuperando inoltre la connessione di Nuoro con Olbia. Si potrebbe andare da Sassari a Cagliari in un’ora. Una soluzione da me più volte indicata, e che darebbe risposta concreta ad almeno tre fondamentali esigenze. La prima. I sistemi forti della Sardegna non sono connessi. Sassari, Olbia, Cagliari non interagiscono a sufficienza e come un recente studio della Banca d’Italia dimostra. Lo sviluppo di un territorio – ricorda Solinas – dipende dai tempi di relazione tra un settore ed un altro, e la Sardegna in questo senso è ultima in Italia. Attorno a questa arteria principale si devono programmare e rafforzare tutte le connessioni intermodali locali, ferrovie a scartamento ridotto, tram, bus. Si avvicinerebbero i piccoli centri all’insieme del sistema sardo in tempo rapido. Un reale rimedio allo spopolamento”.

Treno Turistico, foto Sardegnagol riproduzione riservata 2019 Gabriele Frongia
Treno Turistico, foto Sardegnagol riproduzione riservata

“Inoltre, con un efficiente collegamento merci tra i tre porti, la Sardegna può proporsi come hub per le merci che transitano tra i paesi del mediterraneo diventando quel centro delle autostrade del mare di cui si parla da tempo. Le zone Zes, sulle quali questa Giunta ha impresso una forte accelerazione, assumerebbero a loro volta una importanza vitale”. 

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Da qui la richiesta al Governo, Trenitalia e Rfi: “Chiedo che si elabori immediatamente uno studio di fattibilità, a cui la Regione vuole partecipare attivamente. Ciò permetterà l’inserimento dell’opera negli strumenti di programmazione nazionale. Il costo di un’opera così importante potrebbe essere di qualche miliardo di euro che possono essere coperti con finanziamenti nazionali e comunitari. L’esempio sono le opere commissariate in Italia. Più di 50 miliardi a cui in parte contribuisce il Pnrr. Si prevedono nove miliardi per la Sicilia, senza ancora progetti cantierabili. O investimenti su tratte secondarie del continente per svariati miliardi. Noi – conclude il Governatore – non possiamo accontentarci di piccoli interventi che non risolvono le esigenze fondamentali e non sono strategiche per una trasformazione radicale della mobilità sarda.

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