Siccità in Europa, Da Re: “Intervento per le aziende agricole europee”.

Secondo uno studio dell’Osservatorio europeo sulla siccità (EDO) riguardante la siccità in Europa pubblicato lo scorso 22 agosto, il 47 % del territorio europeo è attualmente in condizioni allarmanti mentre il 17 % si trova in condizioni di allerta. Lo ha ricordato recentemente l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Gianantonio Da Re, intervenuto per chiedere alla Commissione europea di riferire circa gli strumenti finanziari a sostegno delle aziende agricole europee colpite dalla siccità.

“Gli effetti di tale fenomeno sono molteplici – prosegue Da Re. La siccità, infatti, non solo aumenta il numero delle aree a rischio di incendi in Europa ma causa altresì un forte stress idrico della vegetazione. Secondo il Centro comune di ricerca (CCR), la resa del mais è del 16 % inferiore alla media degli ultimi cinque anni in Europa, quella della soia del 15 % e quella del girasole del 12 %. Anche i settori dell’energia, ovvero quello della produzione idroelettrica e quello del raffreddamento degli impianti di produzione di energia elettrica, risentono del deficit di pioggia. Tale deficit ha provocato un aumento delle temperature e un abbassamento del livello dell’acqua che ha colpito tutti i fiumi d’Europa almeno in alcuni dei loro tratti”.

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Sul tema è intervenuto il Commissario Janusz Wojciechowski: “Lo scorso anno la Commissione ha adottato una nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici – la COM/2021/82 final – che prevede anche azioni specifiche nel settore agricolo e forestale e che accentua il ruolo delle soluzioni basate sulla natura ed evidenzia la necessità di disporre di maggiori dati e di promuovere l’adattamento nella politica agricola comune (PAC) e nella legislazione in materia di clima. La PAC pone tra gli obiettivi fondamentali per il periodo 2023-2027 – come prescritto dal regolamento Regolamento (UE) 2021/2115 – di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento agli stessi, compresa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro della CO2. I piani strategici elaborati dagli Stati membri nell’ambito della PAC conterranno una serie di opportunità di sostegno a tal fine, quali regimi ecologici, impegni agro-climatico-ambientali e investimenti. I piani per la ripresa e la resilienza – conclude – possono contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ad esempio attraverso l’imboschimento e il rimboschimento in zone esposte e vulnerabili ai rischi climatici (in particolare siccità e inondazioni) e il ripristino delle linee di difesa dalle inondazioni e delle dighe esistenti”.

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