Servizio Civile Universale: stop alle partenze verso 19 Paesi.

Lo scorso 13 agosto, attraverso una nota, il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale invitava gli enti interessati a sospendere le partenze degli operatori volontari verso 19 Paesi*, tra i quali la Bielorussia, il Brasile e il Cile. Una decisione che ha immancabilmente creato agitazione tra gli enti del servizio civile universale e che potrebbe vanificare l’attuazione di progetti già avviati, nonché le relazioni con i partners nei Paesi interessati dalla nota del Dipartimento. Iniziative di volontariato già pesantemente messe in crisi dagli effetti della pandemia degli ultimi due anni.

Un provvedimento, questa la giustificazione del Dipartimento, adottato “in ragione dell’emergenza sanitaria globale e delle conseguenti misure restrittive, del contesto securitario o di entrambi i fattori, che non presentano condizioni ottimali per lo svolgimento dei progetti di Servizio Civile” e successivamente all’interlocuzione avvenuta con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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Come alternativa al blocco del sistema del servizio civile all’estero, si legge nella nota del Dipartimento, è stato proposto agli enti con progetti all’estero da svolgersi nei territori interessati il ricollocamento dei volontari in altre sedi considerate più sicure o la prosecuzione delle iniziative progettuali in Italia con attività da remoto per l’estero in attesa che si ripristino condizioni favorevoli alla partenza nei Paesi attualmente sconsigliati.

Foto di Carina Chen da Pixabay

*Bielorussia; Cameroun; Etiopia; Kenya; Madagascar; Mozambico; Rep. Dem. del Congo; Sudan; Uganda; Bolivia; Brasile; Cile; Colombia; Ecuador; Guatemala; Perù; Cina; Filippine; India.