Scorie nucleari, Andrea Piras: “Non permetteremo di barattare l’ambiente, il nostro bene più prezioso”.

Nel corso del dibattito in Consiglio regionale sull’inserimento della Sardegna tra i siti nazionali per lo stoccaggio delle scorie nucleari, è intervenuto il consigliere regionale del gruppo Lega Andrea Piras, ribadendo la propria posizione contraria all’ipotesi inserita nel Piano Sogin: “L’intero popolo sardo ha già chiaramente espresso il suo inequivocabile no in occasione del Referendum del 2011, quando il 97% si dichiarò contrario al deposito di scorie in Sardegna. Un no importante che è stato poi riaffermato dai rappresentanti politici dell’isola nel 2012, in sede di conferenza delle Regioni, e dal Consiglio regionale nel 2015 e nel 2019”.

Posizione che non ammette alcuna possibilità di rettifica da parte del Governo nazionale per l’esponente del gruppo Lega: “Un no che dovrebbe essere chiaro persino a un Governo centrale che da sempre dimostra di allontanarsi dall’ascolto e dal coinvolgimento nel processo decisionale di cittadini, istituzioni ed enti locali. I Ministri coinvolti – ha proseguito Piras – hanno parlato, nei giorni scorsi, di un atto che il Paese aspettava da tempo, ribadendo la necessità di non fare polemiche. Noi vorremmo controbattere a queste affermazioni dicendo che non si tratta di polemica, bensì del riaffermare una nostra chiara posizione che non può essere ignorata”.

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Una decisione irrispettosa della Sardegna e del su patrimonio materiale e immateriale secondo il consigliere della maggioranza: “Non è concepibile che si possa pensare di calpestare il bene più prezioso che possediamo, l’ambiente, la natura incontaminata, per soddisfare esigenze calateci dall’alto. Forse dicono il vero coloro i quali reputano la Sardegna una terra “povera” economicamente, ma sbagliano a non capire che vi è assai più ricchezza morale e assai più dignità in coloro i quali possiedono poco piuttosto che in coloro i quali possono fregiarsi di aver tutto”.

La considerazione della Sardegna come terra a rischio sismico nullo, non può essere accettata come una giustificazione verso le disposizioni contenute nel piano Sogin per il giovane esponente del Consiglio regionale: “La decisione su dove smaltire i rifiuti, la sicurezza per l’operazione stessa non può essere misura solo guardando ai rischi sismici, le alluvioni, gli incendi, gli attentati, la rete dei trasporti, la densità abitativa di quel dato territorio ma deve anche essere oggetto di una seria valutazione inerente l’economia prevalente di quel territorio, le sue risorse naturali, turistiche, le infrastrutture scientifiche, gli Istituti Specialistici e i Laboratori attrezzati ed ospedali equipaggiati per la decontaminazione delle persone coinvolte in episodi accidentali”.

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