Sassari: Primavera a teatro tra pugilato e alienazione giovanile.

Doppio appuntamento sabato 22 aprile per la 12esima edizione di “Primavera a Teatro” che, alle 20, nella Sala Estemporada di via Venezia a Sassari, accoglie la compagnia milanese Déjà Donné di Virginia Spallarossa con lo spettacolo “Mandibola”, e la sassarese Danza Estemporada con una prima nazionale dal titolo “GenZee”.

“Mandibola” è un progetto ideato dalla coreografa Virginia Spallarossa per la regia di Gilles Toutevoix, creato per un giovane danzatore dalle spiccate doti atletiche, ispirato al pugilato inteso come disciplina romantica e sintesi estrema della vita, come desiderio massimo di sopravvivenza. “Se lo sport è epica e teatro, il pugilato per le sue caratteristiche di individualità, fisicità e prova di resistenza è l’immagine del dramma”, affermano gli organizzatori: “Il ring svela i contrasti nella loro crudezza e immediatezza, concentra le tensioni della vita e le rappresenta”.

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In questo spettacolo interpretato da James Uchenna Lavery convergono creatività, concretezza e passione, in una dimensione in bilico costante tra potenza e debolezza. L’arte coglie nella lotta non solo un soggetto da rappresentare, ma anche un modello di espressione drammatica, intensa e coinvolgente.

ll desiderio è quello di cogliere il senso del “tempo”, ovvero il valore dell’entropia generato dall’aumento del disordine complessivo di un corpo che fatica nello stordimento, corpo che diventa certezza sconvolta in frantumi.

Combattere è una danza contro qualcosa che in fondo è dentro ad ogni uomo, è immateriale, è un’idea, è un misurarsi con la vita e con i suoi limiti che porta a non essere del tutto vinti o del tutto vincenti.

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La compagnia Estemporada presenta invece per la prima volta una nuova creazione della direttrice artistica Livia Lepri, “GenZee”, ispirata a un fenomeno delicato che coinvolge sempre più spesso gli adolescenti. Lo spettacolo prende il nome dal fenomeno dei Neet, acronimo di “not in employment education or training”, cioè i giovani che non lavorano, non studiano, non interagiscono con il mondo reale. La coreografia e la regia della Lepri sono affiancate da Adriano Marras per il light design.

foto Gilles Toutevoix