San Martino a rischio chiusura, Lucia Scanu: “Intervenga il ministro Speranza”.

Quanto è reale il rischio di chiusura del presidio sanitario del San Martino di Oristano? Un pericolo non troppo remoto, secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, Lucia Scanu, firmataria di un’interrogazione parlamentare nella quale sono riportati i punti più critici della sanità oristanese, a partire dalle carenze di personale a cui devono far fronte l’Ospedale San Martino, il Delogu di Ghilarza ed il Mastino di Bosa.

Provvedimento parlamentare, ricordano dal movimento, che fa seguito alla lettera inviata nel mese di Gennaio 2021, dove era stata evidenziata al Ministro Speranza l’urgenza di un’ispezione ministeriale del nosocomio oristanese.

“Nello scenario che si sta delineando – per l’esponente pentastellata – si fa strada l’ipotesi di un ridimensionamento dei reparti con il rischio della chiusura dell’intera struttura. Tutti i settori dell’ospedale – secondo un dossier redatto dal sindacato CIMO – risultano fortemente sotto organico e l’operatività viene garantita soltanto grazie alla perseveranza del personale rimasto che si sottopone a carichi di lavoro e responsabilità non richieste, rinunciando spesso a ferie, permessi e straordinari”.

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Criticità aggravate dalla previsione che incombe sul reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva il cui blocco, a causa di immediati trasferimenti di personale, creerebbe un effetto domino sugli altri reparti decretando lo stop delle attività dell’ospedale.

“Quattro anestesisti – si legge nel testo dell’interrogazione – lasceranno il reparto da mercoledì prossimo 3 marzo 2021, e da allora di quattro sale operatorie se ne utilizzerà solo una, riservata agli interventi di urgenza, con la conseguente sospensione di tutta l’attività chirurgica programmata. Non sarà più possibile garantire insieme l’attività chirurgica e il reparto di terapia intensiva e rianimazione”.

Nell’interrogazione presentata al Ministro Speranza, ancora, la deputata Lucia Scanu ha ricordato lo ‘stato di salute’ dei presidi ospedalieri del Delogu di Ghilarza, dove “i reparti di Medicina e Chirurgia sono da tempo in grave difficoltà e il Laboratorio analisi è del tutto sprovvisto di medici, mentre la Radiologia non effettua esami diagnostici con l’utilizzo del mezzo di contrasto perché manca la figura del rianimatore” e del Mastino di Bosa, dove, “mancano rianimatori e in cui il servizio di Pronto soccorso è garantito dai chirurghi”.

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“Appare del tutto evidente – conclude la parlamentare Lucia Scanu– che la legge regionale 11 settembre 2020, n. 24 che ha previsto la sostituzione dell’ATS con l’Azienda regionale della salute (ARES) e il sostanziale ritorno al sistema delle otto ASL, ha tradito le aspettative di un miglioramento della adeguatezza dei servizi sanitari e socio-sanitari. Nonostante l’annunciata riapertura di tutti i bandi non sono chiare le tempistiche delle assunzioni ed i concorsi in fase di espletamento riguardano solo alcuni reparti ospedalieri. Auspico che il Ministro della Salute adotti le misure necessarie per consentire un livello adeguato di personale ed impedire la chiusura dei presidi sanitari dell’oristanese“.

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