Riforma sanitaria. Nuove stabilizzazioni e discussione sullo ‘Scorporo’ rinviata a settembre.

Sono ripresi stamattina i lavori del Consiglio regionale sulla riforma sanitaria. Passo più spedito, rispetto ai giorni scorsi, vista l’approvazione di 25 articoli del testo unificato 112-121/A.

L’esame dell’articolato è cominciato dagli emendamenti presentati all’articolo 3 del Testo unificato 112 -121/A “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”.

Sono stati bocciati gli emendamenti 191, 12, 13, 14, 193, 11,, 194, 195, 196, 198, 15, 200, 77, 202, 203, 574, 189, 190, 576, 766, 570, 811, mentre il 73 è stato ritirato. 

Sull’emendamento 872 è intervenuto il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus: “Questo emendamento sostituisce la lettera B del comma 3 dell’articolo 3. Sulla base delle esigenze rappresentate dalle singole aziende l’ARES potrà delegare alle Aziende Sanitarie, sole o aggregate, le procedure concorsuali per l’assunzione di personale dotato di elevata specificità”.

Una definizione non chiara all’esponente del PD, Piero Comandini, chirita poco dopo dall’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu, che ha sottolineato che si tratta solo di assunzioni di personale con alta specializzazione. Un emendamento criticato da Gian Franco Satta (Progressisti) e difeso da Michele Cossa (Riformatori) per il quale “l’emendamento è formulato bene ma che è anche opportuno perché può capitare che le Aziende sanitarie abbiano bisogno di personale ad elevata specializzazione, e in questi casi eccezionali e particolari, è inutile che l’ARES intervenga, ma può delegare”. Parere condiviso da Giorgio Oppi dell’UDC-Cambiamo! L’emendamento è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento 769 (Oppi e più) che sostituisce il comma 4 dell’articolo 3. Secondo questo emendamento “La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Igiene e Sanità, determina annualmente gli indirizzi per l’attività dell’ARES. L’assessore della Sanità ne verifica lo stato d’attuazione ed esercita attività di vigilanza e controllo sulla medesima”.

Senza dibattito, via libera anche all’emendamento 768 (Oppi e più).

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 4 “Organi dell’Ares”. Per Francesco Agus, l’articolo evidenzia l’eccesso di poteri attribuito al direttore generale dell’Ares: “Nella precedente riforma abbiamo criticato l’accentramento di funzioni in capo al direttore dell’Ats. Questo accadrà anche con il direttore dell’Ares, nuovo Moloch della sanità sarda, a cui verranno affidate una serie di funzioni che rischiano di accentrare troppi poteri e fare del nuovo direttore una figura sovraordinata”.

Giudizio condiviso dal capogruppo del M5S Desirè Manca: “Questo articolo dà pieni poteri al futuro direttore dell’Ares. La sanità sarda sarà in mano ad un’unica persona. Il direttore dell’Ares – ha proseguito Manca – avrà anche il potere di nominare l’organismo di controllo sull’operato dell’Ares. E’ una cosa ridicola, un’autentica beffa”.

Agli esponenti del centrosinistra ha replicato Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo) affermando che “Non è vero che i poteri saranno tutti in capo al direttore dell’Ares. C’è un collegio di tutti i direttori generali delle Asl che farà le nomine delle strutture e deciderà su gare e concorsi insieme al direttore dell’Ares. Quanto ai gruppi di valutazione – ha proseguito Oppi – ci sono sempre stati. Il direttore generale dell’Ares non agirà da solo. Gestirà insieme ai direttori generali delle Asl”.

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Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi dell’art.4 che sono stati respinti tutti per alzata di mano.

Approvato, successivamente, l’emendamento n.89 presentato dal centrosinistra, primo firmatario Gianfranco Ganau (Pd) che introduce l’obbligo per il direttore generale dell’Ares di presentare entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione annuale sull’andamento della gestione dell’azienda e dei servizi sanitari erogati da sottoporre all’attenzione dell’assessore alla sanità e della Commissione consiliare competente.

L’aula ha quindi dato il via libera al testo finale dell’articolo 4 mentre sono stati respinti tutti gli emendamenti aggiuntivi.

Si è poi passati all’esame dell’art.5 “Personale dell’Ares”. Il consigliere di Leu Daniele Cocco ha chiesto l’intervento dell’assessore Nieddu sulla vicenda dei primari della Gallura sottoposti a procedimento disciplinare per aver rappresentato le difficoltà del sistema sanitario: “Sono dirigenti che affrontano ogni giorno difficoltà evidenti. In Gallura i pronto soccorso sono presi d’assalto anche per patologie ordinarie. I dirigenti sono costretti a turni massacranti e rischiano in prima persona. E’ assurdo sottoporli a procedimento disciplinare”.

Il presidente Pais ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi e parziali dell’art 5 che sono stati respinti. Via libera per alzata di mano all’articolo 5 mentre sono stati respinti tutti gli emendamenti aggiuntivi eccezion fatta per l’emendamento di sintesi n. 875 che dà il via libera alle stabilizzazioni del personale precario della Sanità.

Saranno circa 150 tecnici radiologi/biologi, 15 dirigenti medici, 77 Oss (graduatoria 2017) 20 assistenti veterinari e 200 tra precari dell’ISPRAS e amministrativi. 

Sulle stabilizzazioni è intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Talanas: “Con questa disposizione si dà attuazione alla legge Madia che fissa i requisiti per la stabilizzazione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione”.

Sull’articolo 6 “Bilancio dell’Ares” sono stati bocciati tutti gli emendamenti presentati. Passo spedito anche sull’articolo 7 “Libri obbligatori dell’Ares” che ha avuto il via libera da parte dell’Assemblea.

Sull’emendamento 867 della Giunta regionale, sulla medicina telematica, sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha chiesto come si coordineranno le funzioni in materia attribuite dalla Riforma all’ARES che, quindi ha competenza sulla sanità digitale, con l’agenzia sardegna.it ancora attiva che segue parte delle tematiche della sanità digitale: “Invito l’assessore – ha detto Agus – a fare una valutazione attenta per non pagare due volte le stesse persone che fanno lo stesso lavoro”.

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Sulla sanità digitale anche Michele Cossa (Riformatori): “E’ un tema di stretta attualità. La Regione sta investendo il 97% delle risorse per digitalizzare la Sardegna. Tra le potenzialità della digitalizzazione c’è la Telemedicina. La nostra idea era che la telemedicina dovesse essere affidata a una agenzia autonoma per garantire maggiori servizi e maggiori controlli da parte dell’assessorato”.

L’emendamento 867 è stato approvato.

L’art. 8 (Istituzione delle Aziende socio-sanitarie locali (ASL) è stato approvato senza dibattito. Gli emendamenti 534 e 533 sono stati ritirati.

Sull’articolo 9 “Organi delle aziende sanitarie” sono intervenuti: Giuseppe Meloni (PD) che ha ribadito la moltiplicazione delle poltrone presenti in questa riforma. L’articolo 9 è stato approvato.

Sull’articolo 10 “Direttore generale” Francesco Agus ha ricordato che “la norma finanziaria è scritta male perché si è inserito un tetto di spesa basso che renderà la partecipazione alla selezione per i Direttori poco appetibile. Gli 85mila euro lordi annui previsti renderà difficile trovare qualcuno disponibile”. Agus ha poi rimarcato la potenziale impugnazione dell’articolo inerente l’albo regionale. Assunto evidenziato anche dal consigliere Gianfranco Ganau.

Per Desirè Manca (M5S) anche in questo articolo si parla di nomine. La consigliera è stata molto critica soprattutto con il comma 4 dell’articolo dove si parla di nomine “fiduciare” da parte della Giunta. 

Critiche alle quali ha risposto Michele Cossa: “Le nomine politiche sono uno dei punti di forza di questa riforma”.

Sono stati approvati in rapida successione gli emendamenti 775 (Oppi e più) e l’emendamento 774 (Oppi e più).

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art 11 “Direttore sanitario e amministrativo”. Non essendoci iscritti a parlare il presidente Pais ha messo in votazione gli emendamenti. Tutti quelli presentati dall’opposizione sono stati respinti per alzata di mano mentre sono stati approvati gli emendamenti n.776 e 777 (Oppi e più). Il primo chiarisce che le nomine del direttore amministrativo e del direttore sanitario, effettuate dal dg dell’Ares attingendo dagli elenchi regionali ed eventualmente di altre regioni, avvengono nel rispetto delle condizioni previste dalla legislazione nazionale vigente. Il secondo affida al dg dell’Ares la facoltà di risolvere con proprio atto unilaterale l’incarico attribuito al direttore sanitario o amministrativo senza che a questi spetti alcun indennizzo.

Successivamente è stato approvato, senza discussione, l’art 12 “Elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale”. Approvati anche due emendamenti aggiuntivi presentati dal Gruppo Udc-Cambiamo, il n.778 e 779.

Il primo prevede che, della Commissione preposta alla costituzione degli elenchi da cui attingere per la nomina del direttore generale dell’Ares e dei direttori amministrativi e sanitari, possano far parte anche avvocati dello Stato in quiescenza. Il n.779 invece aggiunge il seguente periodo al primo comma dell’art 13: “Stante l’esigenza di avvalersi di persone di particolare qualificazione professionale, in applicazione e rispetto della direttiva 2000/78/65 del Consiglio d’Europa del 27.11.2000 e dei principi di proporzionalità e necessarietà come affermati dalla Corte di giustizia, Sez. Vili, 02.04.2020, n. C-670/18, nel caso di specie non trovano applicazione l’art. 5, comma 9, del decreto legge 06.07.2012, n. 95, convertito dalla legge 07.08.2012, n. 135, come modificato dall’art. 6 del decreto legge 24.06.2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11.08.2014, n. 114, stante la loro non compatibilità”.

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L’Aula ha quindi approvato, senza dibattito, l’art. 13 “Collegio sindacale delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale e l’art. 14 “ Collegio di direzione”. Respinti invece tutti gli emendamenti presentati ai due articoli.

Il presidente Pais ha messo in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi relativi all’art.15 che sono stati tutti respinti mentre hanno ottenuto il via libera gli aggiuntivi n.780 e 781 presentati dal gruppo Udc-Cambiamo che introducono due correzioni lessicali per chiarire meglio il dettato dell’articolo.

Approvato anche l’art 16 “Disposizioni sull’Arnas “G. Brotzu” sul quale è intervenuto il capogruppo dei progressisti Francesco Agus: “In questo articolo si parla del Brotzu prevedendo gli scorpori del Microcitemico e del Businco che erano stati accorpati dalla precedente riforma. Gli scorpori necessitano di tempo e di una riflessione approfondita non c’è l’opportunità di fare passi indietro. Scorporare la pediatria e partire con dipartimenti diversi è complicato, richiede tempo e un’ulteriore riflessione. C’è poi il tema posto dall’Università di Cagliari sul rischio di sopravvivenza delle scuole di specializzazione. Quando si interviene in una materia così delicata bisogna evitare decisione affrettate”. Messi in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi sono stati respinti in rapida successione.

Il presidente Pais ha poi rinviato a un momento successivo la discussione dell’art. 17 “Ospedale Microcitemico e Ospedale Businco”, uno dei punti della riforma insieme al Marino di Alghero, che con molta probabilità sarà discusso il prossimo mese di settembre.

Sono stati poi approvati gli articoli 18 “Disposizioni sulle aziende ospedaliero-universitarie (AOU)” e 19 “Azienda regionale di emergenza e urgenza della Sardegna (Areus)”. Sull’emendamento 874 della Giunta, sul soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale, è intervenuto Dario Giagoni che ha annunciato il voto a favore: “E’ un altro tassello a favore dei territori disagiati”. L’emendamento 874 è stato approvato.

Via libera anche al testo dell’articolo 20 “ Numero unico di emergenza (NUE) 112 e numero per le cure non urgenti 116117” e dell’articolo 21 “Organi dell’Areus”, articolo 22 “Consiglio delle professioni sanitarie”, 23 “Dirigenza del ruolo sanitario”, 24 “Tutela del diritto del cittadino alla salute e al benessere” e 25 “Erogazione delle prestazioni sanitarie”.

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