Richieste d’asilo: oltre 800000 nel 2023.

Le richieste d’asilo nell’UE sono esplose nel corso del 2023, arrivando, stando ai dati dell’Agenzia Ue per l’asilo, a quota 801459. Un umero di domande notevolmente più elevato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e il più alto dal 2016. “L’aumento più sorprendente – spiega I’eurodeputato del gruppo NI, Ioannis Lagos – è stato registrato in Lettonia (+168%) ed Estonia (+119%) a causa dell’aumento della migrazione attraverso la Bielorussia, mentre la Germania ha registrato il terzo aumento maggiore (+74%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Al contrario, le diminuzioni maggiori si sono registrate in Danimarca (-56%), Malta (-54%), Cipro (-52%) e Austria (-41%), mentre l’Ungheria ha registrato finora di gran lunga il minor numero di domande di asilo (26)”.

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Da qui la richiesta alla Commissione Ue per conoscere, o meno, l’intenzione dell’Esecutivo von der Leyen di introdurre condizioni più rigorose per la concessione dell’asilo, dato che il numero dei veri rifugiati che hanno effettivamente bisogno di asilo è molto inferiore al numero delle persone a cui viene concesso l’asilo.

Diritto d’asilo, come ricordato dalla commissaria Ylva Johansson, sancito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Articolo 78) e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Articolo 18). “Le condizioni per le quali una persona può chiedere asilo e i criteri che tale persona deve rispettare per ricevere protezione internazionale sono ulteriormente sviluppati in atti secondari e, in particolare dalle Direttive 2013/32/UE e 2011/95/UE”, ha precisato la Johansson.

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“Prima nel 2016 e poi nel 2020 nell’ambito del quadro del patto sulla migrazione e l’asilo, la Commissione ha presentato proposte per rivedere tali direttive al fine di armonizzare ulteriormente il sistema dell’asilo europeo e la sostituzione di tali direttive con regolamenti direttamente applicabili”.

Proposte di modifica che dovrebbero, secondo l’esponente della Commissione von der Leyen, introdurre norme procedurali più chiare per omogeneizzare le pratiche nei diversi Stati dell’Ue.

foto Daina Le Lardic © European Union 2020 – Source : EP