Relazioni UE-Turchia, tutto da rifare.

In una risoluzione adottata mercoledì nel corso dei lavori della plenaria – con 480 voti favorevoli, 64 contrari e 150 astensioni – il Parlamento europeo ha ribadito il livello di estremo deterioramento delle relazioni tra UE e Turchia. Negli ultimi anni, il governo della Turchia si è allontanato sempre più dai valori e dagli standard europei. Come risultato, le relazioni hanno raggiunto un minimo storico e i deputati sono particolarmente preoccupati per la situazione relativa al rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali.

I deputati, in particolare, hanno chiesto alla Commissione di sospendere formalmente i negoziati di adesione nel caso la Turchia non inverta l’attuale tendenza negativa.

LEGGI ANCHE:  Piattaforme di streaming musicale, PE: "Tutelare autori e diversità".

Tra i punti critici evidenziati dai rappresentanti dell’Eurocamera, le riforme istituzionali regressive della Turchia e l’allarmante consolidamento di “un’interpretazione autoritaria del sistema presidenziale”, nonché la mancanza di indipendenza del potere giudiziario e la “continua ipercentralizzazione del potere nella presidenza”. Senza contare le numerose detenzioni arbitrarie a danno dei difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e accademici.

Parlamento europeo, foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 - Source : EP
Parlamento europeo, foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP

I deputati hanno anche espresso forti preoccupazioni per la politica estera della Turchia, in particolare nei confronti di Grecia e Cipro, e per il suo coinvolgimento in Siria, Libia e Nagorno-Karabakh. Proprio nei confronti dell’Armenia, il PE ha chiesto ancora una volta alla Turchia di riconoscere il genocidio armeno e aprire la strada a un’autentica riconciliazione tra il popolo turco e quello armeno.

LEGGI ANCHE:  Ufficio di presidenza. Il PE al voto.

Un rapporto diplomatico estremamente delicato, dal momento che la Turchia svolge ancora un ruolo importante all’interno della gestione dei flussi migratori verso l’UE, con quasi 4 milioni di rifugiati, di cui circa 3,6 milioni rifugiati siriani, attualmente situati nel Paese di Erdogan e utilizzati dal regime come strumento di ricatto verso l’UE.

Per il relatore Nacho Sánchez Amor del gruppo S&D: “Questa relazione è probabilmente la più dura in assoluto nei confronti della Turchia. Riflette tutto quello che, purtroppo, è successo nel Paese negli ultimi due anni, in particolare per quanto riguarda i diritti umani e lo Stato di diritto, che continuano a essere la principale preoccupazione del Parlamento europeo, e nelle relazioni con l’Unione e i suoi membri. Speriamo che la Turchia cambi definitivamente rotta e metta in pratica le recenti espressioni di buona volontà. Sollecitiamo le altre istituzioni UE a condizionare qualsiasi programma costruttivo che potrebbero perseguire con la Turchia alla riforma democratica”.

LEGGI ANCHE:  Eritrea. Persecuzioni verso i cristiani, Villalba: "Arrestati 150 cristiani negli ultimi mesi"

Foto di Şinasi Müldür da Pixabay