Regione-UNICA. Firmato il protocollo per il monitoraggio di ponti e viadotti.

Parte l’attività di ricerca per la pianificazione e programmazione degli interventi infrastrutturali su ponti e viadotti sardi. La Giunta regionale, nell’ambito dell’accordo di collaborazione tecnico scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente e Architettura (DICAAR), ha dato il via libera all’attuazione del Protocollo di Intesa tra Regione e Università di Cagliari per l’avvio del primo censimento e studio delle condizioni statiche e di verifica di sicurezza di ponti e viadotti, con la definizione di una metodologia di analisi dello stato delle strutture stradali.

Lo scopo dell’Intesa è di dotare la regione di uno strumento agile, ma allo stesso tempo fondato su forti presupposti scientifici, finalizzato alla prevenzione del rischio e alla verifica dell’efficacia delle manutenzioni, a vantaggio della salvaguardia e tutela della sicurezza degli utenti delle strade. Continua quindi l’attività della Regione tesa a portare avanti iniziative e attività finalizzate al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture viarie, sia con interventi per la riduzione dell’incidentalità delle strade, sia con opere di manutenzione e consolidamento di ponti e viadotti.

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L’attività con l’Università prenderà avvio da un primo censimento e studio delle condizioni statiche e dalla verifica sulla sicurezza delle opere lungo la rete stradale della Sardegna, infrastrutture per la gran parte in esercizio da diversi decenni e la cui vetustà richiede un piano di lavoro finalizzato all’individuazione e programmazione delle priorità di intervento.

Il Protocollo d’Intesa siglato tra l’Assessorato dei Lavori Pubblici e l’Università degli Studi di Cagliari per la “Collaborazione tecnica scientifica in materie di comune interesse”, approvato qualche mesa fa dalla Giunta regionale, è basato su quattro aree tematiche: la sicurezza e l’adeguamento funzionale delle infrastrutture di trasporto, in particolare, della viabilità della regione; la qualità architettonica delle opere pubbliche; lo sviluppo di un modello socio-economico da applicarsi al Piano regionale della portualità turistica che ne analizzi la sostenibilità e che abbia tra i propri riferimenti politiche di green economy; lo sviluppo della pianificazione delle infrastrutture, studi sugli impatti e valutazioni di carattere ambientale.

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