Porto Torres, Riformatori Sardi: “Denunciamo il degrado della Torre Aragonese”.

La trasformazione della Torre Aragonese di Porto Torres da monumento simbolo della città a emblema dell’incuria. Questo è il messaggio dei Riformatori Sardi che oggi hanno denunciato il precario stato di conservazione del monumento che fa parte del preziosissimo patrimonio culturale turritano.

Un monumento tutelato con apposito decreto dal MiBACT e inserito dalla Regione Autonoma della Sardegna tra i Beni Identitari da proteggere e valorizzare, che per lo scrittore Enrico Costa, fu eretto dalla corona d’Aragona nel 1326. Ma non solo; in un disegno del 1608, realizzato da Erasmo Magno in occasione di una visita a Porto Torres, la torre appare in primo piano nella sua forma ottagonale. Pertanto risulta l’unico esempio architettonico a pianta ottagonale del complesso costiero militare delle torri dell’isola per proteggere la popolazione dalle incursioni barbaresche. La torre aragonese di Porto Torres nel 2010 è stata anche il simbolo della protesta dei lavoratori della Vinyls, ma sembra, per i Riformatori Sardi, che insieme alla morte delle speranze dei lavoratori sia defunta anche l’attenzione delle istituzioni cittadine. 

LEGGI ANCHE:  Caro carburante in UE: in Italia il pieno costa di più.

Da anni la torre è chiusa al pubblico a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie un cui si trova. “Ciò che preoccupa maggiormente – per i riformatori – è il fatto che sia stata dimenticata”. 

Attualmente la torre aragonese, bene demaniale dello Stato, si trova all’interno del perimetro dell’area portuale di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. Il Decreto Legislativo 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, all’Articolo 30, comma 1, recita che “lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza. Mentre il comma 3 specifica: “I privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione”.

LEGGI ANCHE:  Rifiuti: 2 milioni per lo strumento della premialità.

Tutto ciò premesso i Riformatori sollecitano un autorevole intervento del Sindaco di Porto Torres affinché convochi tutte le parti interessate in un tavolo per analizzare la situazione e per studiare la maniera più celere per procedere alla bonifica e alla disinfestazione del monumento.

“Ci risulta che il Comune di Porto Torres sia in possesso di un progetto riguardante la valorizzazione della Torre Aragonese elaborato in occasione dei finanziamenti POR, presentato dal Comune alla Regione unitamente al progetto di restauro del Ponte Romano. Ci risulta inoltre che il Liceo Artistico di Sassari si sia interessato ad un progetto di recupero e di riuso della Torre Aragonese in occasione di un PON nazionale sulle torri costiere. Sappiamo anche di una interessante tesi di laurea della giovane turritana Grazia Carcangiu (Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica) che propone nella parte che riguarda la comunicazione e la rappresentazione, il “Museo delle torri”. Insomma, in tanti si interessano alla nostra Torre Aragonese ma sono esclusi invece coloro che dovrebbero occuparsene seriamente”, concludono i Riformatori Sardi.

LEGGI ANCHE:  Covid: continuano a diminuire i ricoveri.

foto Comune di Porto Torres

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.