Peste Suina, Mara Lapia: “Per colpa del Governo Solinas la Sardegna resta condannata all’inferno”.

“Per colpa del Governo Solinas, la Sardegna resta condannata all’inferno”. Inizia con queste parole l’infuocato post della Deputata del Movimento 5 Stelle, Mara Lapia, contro la gestione della Giunta Solinas per l’eradicazione della peste suina.

Nel post l’esponente pentastellata ha ricordato che nella recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE della decisione di esecuzione 2021/123 della Commissione del 2 febbraio 2021, la Sardegna è stata classificata nella Parte IV, ovvero nella zona considerata più a rischio d’Europa, tale da determinare maggiori restrizioni per la commercializzazione dei prodotti suinicoli.

Una decisione, rimarca la deputata nuorese, che provocherà non pochi problemi ai tanti allevatori del comparto: “Sapete cosa significa? Significa che sei anni di sforzi fatti per contrastare e sconfiggere la Peste suina africana sotto il coordinamento dell’Unità di Progetto (Udp), e gli oltre due anni di risultati senza più nessun focolaio non sono serviti a nulla. Significa che, nonostante la Psa sia stata di fatto eradicata, negli ultimi due anni la Regione Sardegna non ha fatto valere presso la Commissione Europea gli straordinari risultati ottenuti”.

LEGGI ANCHE:  Rete scolastica, commissione Seconda: semaforo verde per le linee guida.

Da qui il successivo affondo di Mara Lapia: “L’ultimo Audit ministeriale ha rilevato lo scarso interesse regionale a proseguire il contrasto efficace della peste suina, annullando così il lavoro degli operatori e i sacrifici degli allevatori sardi. Grazie all’incapacità di questa Giunta, dalla regione non si potranno esportare le carni e i prodotti suinicoli. Dopo la condanna della Sardegna, che non ha raggiunto l’obiettivo della revoca delle limitazioni all’export – conclude Lapia – anche il responsabile dell’Udp Alessandro de Martini si è nuovamente dimesso nei giorni scorsi, e così hanno fatto altri autorevoli componenti di questo ufficio”.

Foto di flyupmike da Pixabay