Peste suina, Coldiretti: “Burocrazia blocca allevamenti in Ogliastra”.

La burocrazia peggio della peste suina blocca gli allevamenti e dimostra di essere ancora una volta il peggior nemico dell’agricoltura, rendendo inutili anche gli annunci politici. A dirlo la Coldiretti Sardegna: “Siamo costretti ad aprire i cancelli e liberare i nostri suini” affermano gli allevatori davanti allo stop che da circa 20 giorni blocca i maiali in azienda vietando di varcare i cancelli.

Dopo il via libera dell’UE alle esportazioni, seppur con alcune limitazioni in determinati territori, il sistema , ricordano dalla Coldiretti, è andato “in palla ed a pagarne le conseguenze sono come sempre gli allevatori. In questo caso quelli di suini che, in perfetta regola, non riescono ad ottenere le autorizzazioni per portare gli animali al macello nonostante ci siano le deroghe ministeriali che consentono la movimentazione anche in ziona rossa dagli allevamenti regolari.

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“È da anni che pago il fatto di essere in regola – afferma Stefano Arzu, allevatore di Talana -. Nonostante non sia stato mai riscontrato nella mia azienda un animale positivo, costantemente mi privano di vendere i suini prima per casi di positività in altri allevamenti e adesso che hanno anche liberalizzato le vendite fuori dalla Sardegna mi hanno recluso in una zona rossa e non sanno darmi risposte. Mi stanno costringendo ad aprire i cancelli e liberare i suini”.

A Santa Maria Navarrese la situazione non cambia. “Da circa 20 giorni mi hanno praticamente sequestrato l’allevamento perché non posso ne vendere i lattonzoli al macello né tantomeno i maiali a vita – dice Simone Perino -. C’è un sistema in confusione incapace di darci delle risposte che a maggior ragione ignora anche le conseguenze che ci causano: animali non venduti che restano in azienda aumentando di conseguenza i costi di produzione. Mi costringono a campare animali che nel frattempo vanno fuori mercato. Inoltre proroghiamo i parti estivi delle scrofe compromettendomi anche la migliore stagione per le vendite, con anche il serio rischio di essere sanzionati per sovrannumero di capi”.

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“È una situazione insostenibile – aggiunge il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis -, in questo modo si condannano alla chiusura delle aziende virtuose che avremmo dovuto premiare per il lavoro ed il coraggio che hanno avuto salvando un intero comparto. Invece non si fa neppure l’ordinario costringendole in una delle peggiori crisi economiche ad ulteriori spese bloccando contemporaneamente le entrate. Serve chiarezza, il meccanismo si è inceppato ma nessuno si preoccupa di sbloccarlo. La burocrazia ha ormai preso il sopravento bloccando tutto il sistema, anche i pagamenti sono perennemente in ritardo”.

“Chi paga le negligenze altrui è sempre l’anello debole, in questo caso gli allevatori – sottolinea il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra -. Ci si accanisce con gli allevatori più martoriati da ormai 40 anni, quelli dei suini, che a parole a dicembre avrebbero dovuto esultare per il via libera finalmente ottenuto dall’Europa per l’esportazione dopo 11 anni consecutivi di embargo ma che invece dopo essere stati relegati in zona rossa, con la promessa di pari dignità grazie alle deroghe, oggi sono ancora una volta vittime delle burocrazia”.

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