Pazienti oncologici: le iniziative nelle Asl di Oristano e Nùoro.

Potenziare i servizi oncologici sul territorio e supportare le donne affette da tumore nei percorsi di cura e riabilitazione. Sono questi i principali obiettivi del protocollo d’intesa sottoscritto dall’Asl 5 e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Oristano.

Grazie all’accordo il day hospital oncologico dell’ospedale San Martino di Oristano riceverà in comodato d’uso gratuito lo scalp cooler, un casco refrigerante utilizzato durante la chemioterapia per ridurre la caduta dei capelli, un effetto collaterale delle cure che può avere un impatto psicologico estremamente negativo sui pazienti. L’alopecia, infatti, è il segno più evidente e riconoscibile della malattia che può arrivare a rappresentare uno stigma per il malato: la cuffia ipotermica, che consente di preservare l’immagine che si ha e che si dà di sé, rappresenta in questo senso uno strumento importante per il mantenimento di una buona qualità di vita.

“Il San Martino di Oristano sarà una delle prime strutture sanitarie in Sardegna a dotarsi di questo strumento” ha affermato il Direttore Generale della Asl di Oristano Angelo Serusi. Nei mesi scorsi l’azienda socio-sanitaria oristanese ha inoltre rinforzato l’organico dell’hospice di Oristano con l’assunzione di un nuovo medico palliativista, mentre nel day hospital oncologico sono stati assunti due medici (uno in servizio da agosto, uno in arrivo a settembre) e ne è stato stabilizzato un terzo. Di prossima nomina è anche il nuovo responsabile del Centro screening oncologici.

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“Abbiamo potuto acquistare il casco refrigerante grazie al contributo dell’assessorato regionale della Sanità, al Comune di Oristano ad altre imprese e privati cittadini che hanno creduto nel nostro progetto e partecipato alla nostra raccolta fondi. La generosità del territorio ci ha consentito di tagliare questo traguardo pur in un periodo complicato come quello della pandemia – afferma Eralda Licheri, presidente della Lilt di Oristano –. Oltre che cedere in comodato d’uso il casco refrigerante sarà nostra cura coinvolgere il personale del day hospital oncologico nella formazione per un utilizzo ottimale di questo strumento”.

Oltre che agli aspetti della terapia, il protocollo guarda a quelli della riabilitazione e della vita dopo il tumore, spesso trascurati nei percorsi terapeutici tradizionali. Nel perimetro dell’accordo rientrano anche i percorsi info-motivazionali di gruppo che verranno offerti a titolo gratuito alle donne che hanno o hanno avuto un tumore mammario e alle loro famiglie per orientarle a modificare gli stili di vita dannosi, favorire l’attività fisica e la corretta alimentazione, gestire lo stress associato alla malattia, smettere di fumare. Gli operatori sanitari maggiormente coinvolti nella diagnosi e nella cura dei tumori – oncologi, infermieri, riabilitatori, radiologi, chirurghi – potranno indirizzare le pazienti che rientrano nel target in questi percorsi e partecipare essi stessi su base volontaria.

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Altro punto chiave del documento prevede la realizzazione di un ambulatorio per la prevenzione dei tumori della pelle, che sarà attivato nelle strutture dell’azienda socio-sanitaria e tenuto da un medico specialista in dermatologia messo a disposizione dall’associazione. Infine, Asl e Lilt integreranno le reciproche competenze e professionalità per promuovere campagne di prevenzione oncologica.

All’ASL di Nùoro, inceve, l’Ospedale San Francesco è pronto a raccontare ai cittadini che cos’è il C.A.S., (Centro accoglienza e servizi), una struttura nell’ambito della Rete Oncologica che darà assistenza, orientamento e supporto al paziente malato di cancro, garantendo, spiegano dalla Direzione Generale “la presa in carico del paziente oncologico ed accompagnandolo nel percorso di cura”.

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I pazienti oncologici avranno a disposizione una professionalità infermieristica appositamente dedicata e formata e una squadra interdisciplinare. Il C.A.S., inoltre, si occuperà della prenotazione degli esami richiesti dagli specialisti in tempi compatibili con le necessità del paziente.

“Contestualmente – dichiara il DG Paolo Cannas – ci sarà la mappatura dei processi per l’avvio dei PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) k colon e k mammella. Sarà una funzione da valorizzare progressivamente, che darà un servizio che ora manca mettendo in rete i nostri pazienti con il resto della rete regionale in maniera strutturata”.

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