Offensiva turca nel Nord-Est della Siria, possibili misure restrittive UE

L’offensiva turca nel Nord-Est della Siria è al centro dell’interrogazione “Offensiva turca nel Nord-Est della Siria, possibili misure restrittive UE” promossa dagli eurodeputati del Gruppo Identità e Democrazia Marco Zanni, Anna Bonfrisco, Susanna Ceccardi e Paolo Borchia. Nell’interrogazione al Consiglio d’Europa I parlamentari europei hanno chiesto al Consiglio d’Europa se è prevista l’interruzione dei negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea, col conseguente taglio netto dei fondi. In merito è stato evidenziato che nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021 – 2027 la Commissione europea ha proposto di aumentare la dotazione dei fondi IPA (fondi speciali destinati ai candidati all’adesione all’UE) del 13%, ovvero da 12,8 a quota 14,5 miliardi di euro, dei quali – basandoci sulle ripartizioni dei precedenti IPA – circa la metà sarà attribuita alla Turchia, che dal 2007 ha beneficiato di circa 9 miliardi di euro di fondi di pre-adesione (IPA).

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Altro punto interessante dell’interrogazione del gruppo ID è la richiesta al Consiglio circa le potenziali misure restrittive da infliggere alla Turchia. Sanzioni applicate, anche se in contesti diversi, alla Russia nel marzo 2014, che posero le basi per numerose misure restrittive tra l’Unione europea e lo stato di Vladimir Putin.  

L’interrogazione nasce dalla constatazione che l’offensiva turca, battezzata come operazione “Fonte di pace”, iniziata nei giorni scorsi nel Nord-Est della Siria, sotto il controllo dei curdi, sta avendo conseguenze catastrofiche con numerose vittime tra i civili e una nuova destabilizzazione della regione, già martoriata da quasi un decennio di guerra civile siriana, col rischio del ritorno o della riorganizzazione di gruppi radicali.

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Ancora, recentemente, il Presidente della Repubblica della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato l’Europa di lasciar transitare milioni di rifugiati in caso di critiche o azioni contro la sua offensiva.

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