Ludopatia: persi in Italia oltre 22 miliardi di euro. In aumento tra i giovani.

Cresce la dipendenza da gioco d’azzardo in Italia. A confermarlo, oggi, i dati del rapporto “Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani” di Federconsumatori e CGIL.

Se nel 2013 i proventi del gioco ammontavano a circa 84 miliardi, nel 2023 la stessa è salita a 150 miiliardi di euro (5 volte l’importo della legge di Bilancio 2024), confermando un aumento del 78% e una perdita complessiva tra gli italiani nello scorso anno pari a 22 miliardi di euro.

Riguardo al gioco d’azzardo online, inoltre, sono stati 82 i miliardi raccolti in rete nel corso del 2023. Oltre il doppio rispetto al 2020 (49). Nel corso del 2023, secondo il report, ogni italiano/a tra i 18 ed i 74 anni avrebbe speso nel gioco online in media ben 1.926 euro  con picchi che in alcuni territori superano i 3.200 euro per abitante. Dati ovviamente riduttivi considerando l’ampia platea di giocatori incalliti – si stima che siano oltre 1,5 milioni i giocatori problematici a cui si aggiungono 1,4 milioni di giocatori con rischio moderato e 2 milioni a basso rischio – che utilizzano i portali del gioco online. Ricordiamolo autorizzati dall’apposita Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

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Non dovrebbe sorprendere, quindi, l’obiettivo della recente normativa adottata dal Governo Meloni – il D. Lgs n. 41/2024 – che ha disciplinato il settore dei giochi a distanza (on line). Un provvedimento che, come ricordato dai promotori del lavoro di indagine, “presenta profili di grande problematicità poiché di fatto si muove nella direzione di un ampliamento dell’offerta”.

Un nuovo corso che non potrà sortire effetti positivi per la sempre più fragile gioventù italiana. A 14 anni, infatti, il 96% degli adolescenti ha un proprio cellulare collegato ad Internet e solo uno su sette ha delle limitazioni alla navigazione poste dai genitori. La metà del campione nella fascia 11-14, ancora, “shoppa” con varia intensità, o acquista “casse e
scrigni” mediante la carta di credito dei genitori o ricariche per videogiochi.

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Meccanismi, ormai è evidente, preliminari all’azzardo vero e proprio. Il 41% degli adolescenti nella fascia 11-14 sono stati
sottoposti online ad illeciti “adescamenti al gioco”, fatti per lo più mediante pop-up che propagandano possibili vincite in denaro. Assai diffusi, con la complicità dei familiari, gli acquisti di Gratta&Vinci e le scommesse sportive. Nella fascia 14-18 i numeri peggiorano: il 43% dei maschi ha acquistato direttamente Gratta&Vinci, e quasi il 50% ha giocato, almeno una volta, in una sala Slot.

In questa fascia il gioco fisico, in modo piuttosto sorprendente, sopravanza nell’interesse quello in remoto, ma con segnali di crescita elevata nelle età più avanzate. Il 4% dei ragazzi e delle ragazze dichiara di avere un conto online attivo, mentre un ulteriore 9% si dichiara interessato ad averlo.

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Il 14% dei giovani raggiunti dai promotori della ricerca, ancora, ha dichiarato di avere esperienze relativamente frequenti con l’azzardo. Esperienze spesso legate alla consuetudine familiare; nel rapporto citiamo fatti descritti dagli stessi ragazzi; la frequentazione coi genitori o coi fratelli di locali dove si gioca d’azzardo, in particolare i bar con slot. Oppure ricordarsi di quando, bambino, si spingevano i tasti luminosi di una slot, sulle ginocchia del proprio padre. O ancora essere coinvolti nelle scommesse sportive da un familiare, o ricevere un mazzetto di Gratta&Vinci dalla nonna, come regalo di
compleanno.

foto stevepb da Pixabay.com