Lotta agli abusi sessuali sui minori online. Nel 2022 sono state 32 milioni le segnalazioni.

La diffusione di materiali online con minori coinvolti in atti sessuali, e in special modo con bambini più piccoli, sta aumentando in modo allarmante. Per questo il Parlamento europeo ha deciso di proporre norme efficaci per prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori online, proteggendo al tempo stesso la privacy. Il 2022, purtroppo, ha fatto registrare un triste primato storico con oltre 32 milioni di segnalazioni di sospetti abusi sessuali su minori online.

Il Parlamento europeo, in particolare, intende trovare un equilibrio nella sfera digitale tra la tutela dei minori e il rispetto dei diritti fondamentali quali il diritto alla privacy. La posizione degli eurodeputati sulle nuove norme, infatti, è contraria alla scansione diffusa del web, al monitoraggio generalizzato delle comunicazioni private o alla creazione di backdoor (accessi remoti per vie indirette) nelle app con la finalità di indebolire la crittografia.

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Secondo la legislazione proposta, i fornitori di servizi di hosting o di comunicazioni interpersonali dovranno condurre obbligatoriamente valutazioni di rischio, per identificare la potenziale presenza di contenuti sessuali che coinvolgono minori sui loro servizi. Una volta identificato il livello di rischio i fornitori, dovranno implementare misure di mitigazione per fronteggiarlo.

Il regolamento ideato dal PE, nel dettaglio, fornisce un ampio elenco di possibili misure di mitigazione che i fornitori possono scegliere di adottare, a partire dal principio della sicurezza fin dalla progettazione (sviluppare prodotti o servizi in modo da evitare potenziali danni), controlli parentali obbligatori, l’istituzione di meccanismi di segnalazione degli utenti e l’uso di sistemi di verifica dell’età qualora sussista un rischio di adescamento dei minori.

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Il regolamento introduce inoltre l’obbligo di misure di mitigazione specifiche per i servizi direttamente rivolti ai minori. Tale provvedimento interesserà anche le piattaforme utilizzate principalmente per la diffusione di contenuti pornografici e alcuni servizi di chat all’interno dei giochi.

I fornitori di servizi potranno scegliere il tipo di tecnologie da utilizzare per adempiere ai propri obblighi di rilevamento. Le disposizioni prevedono inoltre una procedura semplificata per le imprese più piccole.

In caso di inadempienza agli obblighi da parte dei fornitori, come ultima risorsa l’autorità giudiziaria potrebbe emettere un ordine di rilevazione. Questo ordine obbligherebbe il fornitore a utilizzare tecnologie specifiche per il rilevamento di materiale esistente e di nuova pubblicazione contenente abusi sessuali sui minori.

Gli ordini di rilevazione verrebbero utilizzati solo in caso di ragionevole sospetto nei confronti di singoli utenti o gruppi collegati a materiali contenenti abuso sessuale sui minori. Gli ordini saranno limitati nel tempo, dotati di comunicazione criptata end-to-end e i messaggi di testo resterebbero esclusi da tale ambito. Questo approccio mira a garantire che la privacy e la sicurezza degli utenti dei servizi digitali vengano preservate.

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La proposta prevede, ancora, l’istituzione di un Centro europeo per la protezione dell’infanzia. Il centro riceverebbe, filtrerebbe, valuterebbe e inoltrerebbe le segnalazioni di contenuti di abusi sessuali su minori alle autorità nazionali competenti e a Europol. Sosterrà inoltre le autorità nazionali, condurrà indagini ed emetterà sanzioni.

Nel corso della sessione plenaria di novembre 2023, il Parlamento ha approvato il suo mandato negoziale ed è ora pronto a iniziare i negoziati con gli Stati membri dell’UE per stilare la versione finale della legge.

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