Libera Sardegna. Oltre mille sagome in ricordo delle vittime delle mafie

Sarà il fondatore del Gruppo Abele e presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti ad inaugurare venerdì 13 dicembre a Gergei il Parco della Memoria, un’installazione realizzata da Libera Sardegna con la collaborazione del Csv Sardegna Solidale per ricordare le oltre mille vittime innocenti delle mafie. 

A Gergei per l’occasione saranno presenti centinaia di ragazzi, protagonisti dei progetti educativi attivati di concerto con le associazioni di volontariato. Sono infatti novantasei, ad oggi, gli istituti in diversi territori della regione che hanno aderito al protocollo d’intesa siglato tra Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, con l’attivazione di progetti educativi che fanno perno sui valori quali la giustizia, la solidarietà, l’inclusione sociale, la cittadinanza e l’accoglienza, e sperimentando la pratica del volontariato come forma di apprendimento (formale, non formale e informale), di relazione interpersonale e di servizio. Venerdì a Gergei saranno quindi presentate alcune delle attività già realizzate in diversi istituti dell’isola.

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Dedicato alle vittime innocenti delle mafie e ubicato nell’ex pista di go-kart presso il bene confiscato a Su Piroi, il Parco della Memoria è invece composto da oltre mille sagome (1011, per l’esattezza) che rappresentano ciascuna delle vittime innocenti delle mafie e i cui nomi vengono letti il 21 marzo in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Luigi CiottiOgni sagoma è alta circa un metro e ottanta e riporta i nomi e una breve biografia di ognuna delle oltre mille vittime innocenti. Il progetto di Libera Sardegna è partito oltre un anno fa. Da luglio scorso è iniziata poi l’installazione delle sagome, che si è conclusa a fine ottobre. Nei giorni scorsi una decina di sagome erano state vandalizzate da ignoti, ma per l’inaugurazione di venerdì i danni saranno riparati.

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Quello del Parco della Memoria è uno spazio unico in Italia, in un bene che da tempo è un centro di incontro del volontariato in Sardegna e che ogni estate ospita i campi di impegno e di formazione di Libera. Quello di Su Piroi è infatti uno delle centinaia di beni che, confiscati alla criminalità e grazie alla legge 109/96, si è trasformato in luogo di lavoro, di formazione, di cultura, di accoglienza e servizio.

Il Parco della Memoria ha il pregio di restituire visivamente e fisicamente il dramma di tante vite spezzate, il cui ricordo costituisce una forza che è stata data in eredità a tutti coloro che vogliono combattere per la giustizia e la legalità. Perché, come ha detto don Ciotti, “abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di chi è stato assassinato e nei confronti delle famiglie. Sono morti ma sono ancora vivi perché le loro speranze devono camminare sulle nostre gambe. Dobbiamo essere noi più vivi, più veri, più coraggiosi per costruire ancora più vita”.

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