Legge contro la stampa, in salita l’adesione all’UE della Bosnia-Erzegovina.

Nonostante la forzature indotte dalla geopolitica nel percorso di adesione all’UE che, al momento, annovera tra i potenziali nuovi Paesi pure la Moldova e l’Ucraina, si complica il processo per l’entrate nell’Unione della Bosnia-Erzegovina, la cui Republika Srpska, ha da poco dato il prima via libera all’approvazione degli emendamenti al codice penale per l’inasprimento delle sanzioni penali per i media indipendenti e altri organismi della società civile.

“Il Consiglio europeo – si legge nella nota del Portavode del SEAE, Peter Stano -, ha concesso lo status di candidato alla Bosnia-Erzegovina nel dicembre 2022. Lo status di candidato comporta grandi aspettative, uno di questi è rappresentato dal rafforzamento della libertà di espressione e della libertà dei media. La decisione odierna del Parlamento della Republika Srpska è un chiaro passo nella direzione sbagliata e ha un effetto raggelante sulla libertà dei media che mette inoltre in discussione l’impegno strategico dei partiti al potere nella Republika Srpska nei confronti dell’adesione della Bosnia-Erzegovina all’Unione europea”.

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Legge che se approvata arrecherà un grave danno per la società civile (priorità chiave 11) e sulla libertà di espressione e dei media (priorità chiave 12) nella Republika Srpska, rappresentando per l’UE “un deplorevole e innegabile grande passo indietro nella tutela dei diritti fondamentali”.

Da qui l’appello dell’Unione alla Republika Srpska per il ritiro degli emendamenti e, quindi, per la garanzia della libertà di espressione e dei media. 

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