Iraq, Alto rappresentante Ue: “Proteggere comunità degli Yazidi”.

L’UE, attraverso il suo Alto rappresentante, Josep Borrell, oggi ha lanciato un appello alle autorità irachene, affinché sia garantito il rispetto della diversità etnica e religiosa nel Paese, a partire dalle comunità più vulnerabili come gli Yazidi.

“La comunità yazida in Iraq continua ad affrontare sfide significative – si legge nella nota di Borrell -. Tra queste figurano vari ostacoli che impediscono agli sfollati di tornare alle loro case, in particolare a Sinjar/Shingal, l’accesso limitato ai servizi sociali di base e preoccupazioni in materia di sicurezza, come i recenti episodi di incitamento all’odio, che l’UE condanna fermamente”.

Da qui l’invito al Governo iracheno e al governo regionale del Kurdistan a procedere con l’attuazione dell’accordo di Sinjar, che prevede la nomina di un sindaco per Sinjar: “Con l’adozione del bilancio federale, l’assunzione di 2 500 membri del personale locale di sicurezza, prevista dall’accordo, può procedere senza ulteriori indugi”.

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Criticità ma anche buone politiche sono state adottate dall’Esecutivo di Baghdad ha rimarcato nell’occasione Borrell: “Accogliamo con favore l’adozione della legge sulle sopravvissute yazide. Per garantire la piena attuazione della legge, l’UE chiede di agevolare un migliore accesso alle compensazioni da essa previste e accoglie altresì con favore il decreto sulla proprietà fondiaria yazida approvato dal governo iracheno nel dicembre 2022, in attesa di misure concrete volte a garantirne la rapida e piena attuazione”.

Sottolineando la necessità di soluzioni sostenibili, l’UE incoraggia le autorità irachene a rafforzare il loro sostegno alla comunità yazida attraverso iniziative specifiche e con una prospettiva di genere: “Le misure adottate dovrebbero consentire agli yazidi di godere dei loro diritti civili, culturali, economici, politici e sociali, garantendo loro l’accesso ai servizi di base, l’offerta di un riparo, la ricerca delle persone scomparse, la salute mentale e il sostegno psicosociale, nonché opportunità accademiche ed economiche. L’UE – prosegue l’Alto rappresentante -, guida gli sforzi internazionali volti a promuovere l’assunzione di responsabilità per le atrocità commesse da Da’esh nei suoi confronti. L’UE riconosce che molti membri della comunità yazida fuggiti da Da’esh hanno trovato rifugio nell’UE attraverso programmi di reinsediamento; riconosce altresì l’importanza della diaspora yazida quale importante componente della società dell’UE”.

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