Indennizzi per la siccità, Coldiretti: “17mila volte vergogna!”.

“Non ci sono altre parole per commentare la disfatta della pubblica amministrazione che l’assessora regionale all’agricoltura liquida con pacche sulle spalle e complimenti per il tempo e lavoro sprecati in sfregio agli agricoltori che rischiano di chiudere le proprie aziende e dei sardi che pagano la pubblica amministrazione per bocciare 3 domande su 4”.

È il commento di Coldiretti Sardegna dopo l’audizione di martedì scorso delle Agenzie Argea e Laore in Commissione Attività Produttive in cui è stato presentato il report sulle domande della siccità 2017 dopo l’assemblea con mille agricoltori dell’Organizzazione agricola lunedì a Cagliari.

“Non si capisce come si possa esprimere soddisfazione su risultati che vanno a respingere 17.254 pratiche su 22.603 – si legge nella nota della Coldiretti -, con una spesa di appena 14 milioni sui 38 previsti nel 2017, quando la stessa amministrazione pubblica decretava nella relazione tecnica di ARGEA Sardegna citata nella delibera 56/29 del 20/12/2017, danni subiti dalle aziende in tutto il territorio regionale variabili tra il 70 per cento per colture in asciutto al 40 per cento delle irrigue. Non capiamo come si possa essere entusiasti che, l’amministrazione pubblica produca bandi per indennizzare aziende colpite da calamità naturali riconosciute dalla stessa amministrazione, salvo poi non erogare gli indennizzi”.

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La burocrazia, quindi, secondo l’associazione di categoria, ha lavorato per bocciare le pratiche delle aziende, senza esprimere alcuna soluzione per mettere a regime le risorse stanziate e non spese: “Un procedimento amministrativo può essere tenuto aperto per 5 anni consentendo tra l’altro la scadenza del provvedimento comunitario sulla siccità, senza che nessuno si domandi, visti i risultati, che cosa fare degli imponenti residui finanziari che ammontano circa a 25 milioni di euro, che sostano tra le casse di Argea e Laore? L’assessora poteva chiedere la chiusura del procedimento in modo tale da rimettere in circolo 25 milioni di euro destinati alle imprese agricole attraverso la realizzazione di un nuovo bando  (meno cavilloso) per gli agricoltori? Come è possibile che gli uffici non abbiano supportato le imprese agricole? Perché, se si sono presentati gli agricoltori negli uffici LAORE, ci sono così tante domande irricevibili che hanno generato lavoro a vuoto delle agenzie? Se la legge 22 del 2020, imponeva il riesame, in regime di “de minimis”, di tutte le pratiche che non rientravano nei parametri previsti dal regolamento sulla siccità, come mai non sono state trasferite a Laore le oltre 6000 domande ritenute inizialmente non ammissibili?”.

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Domande, attualmente, senza alcuna risposta da parte della Giunta Solinas. “Di chi sono le responsabilità se l’amministrazione pubblica ha perso le domande iniziali? È normale che 22.603 imprenditori agricoli presentino per il 75% domande di indennizzo sbagliate nonostante l’assistenza al completamento della domanda di Laore?”, prosegue la nota della Coldiretti.

“Ci saremmo aspettati – hanno dichiarato i vertici di Coldiretti Sardegna – che l’assessora all’agricoltura nel suo incarico potesse rappresentare gli interessi degli agricoltori sardi e non di un’amministrazione pubblica che lascia per 5 anni che importantissimi residui pari a 25 milioni di euro non vengano reimmessi immediatamente in un tessuto produttivo molto sofferente”.

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