Il F***simo sta uccidendo la democrazia.

Il F***simo è una drammatica realtà che non possiamo più ignorare. Farlo, del resto, equivarrebbe a rendersene complici.  Ci eravamo illusi di esserne immuni e poterlo mantenere ai margini della vita politica. Ci sbagliavamo. Il F***simo è vivo e questa campagna elettorale ne consacra la centralità. Il F***simo è presente nei giornali, nelle radio, in tv ma è nella rete che trova il suo ambiente di coltura ideale. L’indistinta brodaglia virtuale fatta di notizie manipolate, culto dell’apparenza, ricerca compulsiva del “like”,  consente al F***simo di crescere e occupare  degli spazi che fino a poco fa gli erano preclusi.

Non dobbiamo tuttavia commettere l’errore di pensare al F***simo come a una forza cieca e rozza; Il suo reale pericolo risiede infatti in una natura subdola e di difficile comprensione. Il F***simo si presenta a noi ammantandosi di quei principi che costituiscono la nostra identità civile e democratica. Nel momento stesso in cui li brandisce, tuttavia, li svuota di ogni significato rendendoli dei meri contenitori buoni al massimo per un selfie.  

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Il passaggio dalla rete agli altri ambiti della società e della politica è quasi automatico. Il F***simo contamina le Istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali; lo ritroviamo in settori che pensavamo esserne al riparo o in grado di resistergli; il F***simo è semplicemente ovunque e più cerchiamo di sfuggirgli più si riducono gli spazi di autentica libertà a nostra disposizione.

Il Fuffismo sta lentamente soffocando questa epoca, questa generazione, questa società e l’unica cosa che ci resta da fare e annaspare con dignità.

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